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Sono complessivamente 64 le eccellenze turistiche della provincia reggina che questa mattina hanno ricevuto la menzione di qualità (elenco allegato).
Di queste sedici alberghi, di cui quattro con ristorante, due agriturismo, diciassette bed&breakfast e sei ristoranti sono stati insigniti del marchio “Ospitalità Italiana”.
Dodici sono invece i ristoranti che hanno ricevuto il segno distintivo di “Tradizioni Reggine. Saperi e sapori in tavola”.
Uno stabilimento balneare, due hotel, un agriturismo, tutti con ristorante tipico, e sei ristoranti hanno portato a casa entrambi i marchi.
Tutte le aziende premiate sono state inserite nella pubblicazione del Gambero Rosso Travel. Viaggiar bene 2012, oltre che sul sito internet 10q.it
« I turisti che vengono nella nostra provincia cercano l’unicità, l’identità del nostro territorio, l’originalità dei nostri prodotti. Da anni cerchiamo di valorizzare le eccellenze e di qualificare la filiera del turismo. E gli imprenditori hanno risposto immediatamente, sottoponendosi a rigorose valutazioni per ottenere la certificazione di qualità. Ma non basta. Dobbiamo permettere all’ospite di fruire e vivere l’unicità della destinazione che ha scelto. Il turismo è trasversale e coinvolge più settori: enogastronomia, cultura, intrattenimento, sport, benessere. Per il nostro territorio è un’opportunità e può, anzi deve, assumere una funzione strategica – ha dichiarato il presidente della Camera di commercio Lucio Dattola –. E per fare questo passo la scelta sta a noi: istituzioni e aziende. Dobbiamo far dialogare e interagire le imprese della filiera turistica, che sono molto eterogenee, e le imprese della filiera produttiva per creare una logica di sistema, che porti valore ai nostri prodotti, ai nostri servizi, ai nostri cittadini. Per affermare la nostra unicità, perché in un quadro di competizione estrema dobbiamo imparare a farci scegliere».
Il marchio “Ospitalità Italiana” è diffuso e promosso a livello nazionale e internazionale dall’Isnart in collaborazione con le Camere di commercio Italiane. È conferito alle aziende che hanno scelto la qualità come valore e come strategia per migliorare la propria competitività e che, ogni anno, si sottopongono a scrupolose valutazioni sul livello di qualità dei servizi offerti. Il marchio è un’importante garanzia non solo per il turista, ma anche per le stesse aziende che aderiscono all’iniziativa.
Il marchio “Tradizioni Reggine. Saperi e sapori in tavola” è riconosciuto dall’ente camerale reggino alle imprese di ristorazione che offrono una enogastronomia di qualità che utilizza prodotti tipici del territorio.
Durante la manifestazione Lucrezia Balducci, ricercatrice dell’Istituto nazionale ricerche turistiche, ha presentato i dati del Rapporto annuale sul turismo provinciale. Il rapporto, realizzato dalla Camera di commercio di Reggio Calabria in collaborazione con Isnart, è uno strumento di monitoraggio continuo delle dinamiche della domanda e dell’offerta del settore che permette di verificare le esigenze delle imprese e di elaborare strategie per valorizzare le opportunità e le risorse turistiche del territorio.
Secondo il rapporto, nel 2011 il giudizio dei i turisti sull’offerta della provincia è positivo: in una scala da 1 a 10 ha ottenuto 8,2, con eccellenze quali la qualità dell’offerta enogastronomia (8,8), l’ospitalità della gente locale (8,8), l’offerta culturale e di intrattenimento (7,9), le bellezze naturali del luogo. I dati, tuttavia, evidenziano che nel 2011 il turismo nella provincia di Reggio Calabria ha registrato un complessivo rallentamento delle vendite da parte del sistema ricettivo, restando indietro ai livelli medi regionali, e un’alta concentrazione dei tassi di occupazione nei periodi estivi. Nel mese di agosto, in particolare, le imprese ricettive hanno incrementato le vendite rispetto al 2010 del +9%, coerentemente con il trend di crescita regionale e nazionale.
Nella provincia il peso del turismo legato alle abitazioni private sta diventando sempre più rilevante: in relazione all’offerta (circa 47mila abitazioni per vacanza), alla domanda (più di 1,7 milioni di presenze turistiche in abitazioni per vacanza) e al volumi d’affari (quasi 121 milioni di euro spesi). Il turista che ha alloggiato in abitazioni private era proprietario solo nel 5,6% dei casi e spesso proveniva da altre località della Calabria (25,7%).
La città è stata la meta preferita e ha ottenuto buoni risultati anche d’estate, riuscendo a competere anche con Campania, Puglia e Sicilia. La montagna, se nella prima metà dell’anno ha registrato tassi contenuti, tra agosto e novembre ha incrementato le vendite, con una media di oltre 12 punti percentuali. Le località balneari anche nella stagione estiva hanno registrato dati inferiori alla regione e alle regioni competitor Puglia, Campania e Sicilia. L’intermediazione è una politica che premia nonostante le commissioni: il 72,9% delle imprese ha stretto accordi con i grandi portali. L’81% delle strutture ricettive della provincia è presente in Rete ma solo il 28% ha il booking on line diretto (media Italia: quasi il 48%).
Shopping, spettacoli teatrali, enogastronomia, attività sportive, musei e mostre, siti archeologici: sono queste le attività dei turisti. Gli eventi, inoltre dimostrano di essere fattori di attrattività. Il Festival “Catona Teatro”, giunto alla 26° edizione, ad esempio ha un ritorno positivo sull’attività del 35% circa delle imprese.
Secondo la dottoressa Balducci, i fattori sui quali puntare per dare impulso allo sviluppo del turismo sono: la creazione di una marca territoriale che abbia la capacità di identificare, distinguere e valorizzare il territorio stesso capitale territoriale, inteso quale complesso di elementi tangibili ed intangibili che compongono il sistema d’offerta locale; il turismo residenziale e di ritorno che oggi è legato ad uno sviluppo spontaneo, ma che in futuro dovrà essere gestito in modo imprenditoriale al fine ottimizzare le ricadute economiche sull’indotto turistico; la differenziazione e specializzazione dell’offerta dal momento che il macro scenario turistico si sta proiettando verso le nicchie di mercato; l’e-commerce, fondamentale in un processo di internazionalizzazione.
«La strategia della Regione va proprio in questa direzione – ha dichiarato Raffaele Rio, dirigente generale del Dipartimento turismo della Regione –. Stiamo lavorando per una visione complessiva, per promuovere un unico prodotto turistico, la Calabria, con un unico marchio, quello dei tre scudi, che sintetizza l’identità regionale. Abbiamo puntato su 15 aree turistiche della regione, di cui tre nella provincia reggina e su 8-10 mercati esteri ben precisi. Il nostro impegno è di razionalizzare e spendere correttamente le ingenti risorse comunitarie non utilizzate destinate al turismo. Strategica diventa quindi la sinergia tra istituzioni e e con quanti operano nel settore diventa strategica per condividere e produrre i risultati attesi».
«E in questa nuova stagione di rilancio del territorio e di azioni e misure concrete è fondamentale la sinergia che si è instaurata tra la Regione e la Camera di Commercio, in quanto la Camera conosce profondamente tutte le variabili del tessuto socio-economico del territorio» ha dichiarato Antonio Caridi, assessore alle regionale alle attività produttive.
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