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La ricetta per far correre l’Italia non può che essere il sì al Referendum del prossimo 4 novembre. Lo ha ripetuto più volte il Ministro dell’Interno e Presidente Nazionale del Nuovo Centro Destra – Area Popolare, Onorevole Angelino Alfano, nella sua visita di venerdì 25 novembre a Palmi.
Accolto da una folta schiera di sindaci ed amministratori NCD della Piana, il Ministro – prima della manifestazione – si è trattenuto in un colloquio privato con Giuseppe Saletta, responsabile politico di NCD a Palmi, vicino al Capogruppo in Consiglio Regionale On. Giovanni Arruzzolo, ed Antonio Papalia.
Alla presenza del Coordinatore Provinciale del partito, Sen. Nico D’Ascola, il Consigliere palmese ha introdotto i lavori, evidenziando come la presenza di Alfano a Palmi «è sinonimo di un impegno che il Governo ha messo in campo per il nostro territorio, perché rialzi la testa. La ringrazio – ha detto Papalia – per l’impegno a sostegno delle battaglie dell’NCD, da Lei recepite, come quella per preservare la sede del Tribunale a Palmi, che rischiava di essere soppressa; per il sostegno ai sindaci nell’affrontare le emergenze legate all’immigrazione; per aver promosso atti concreti per la costruzione del nuovo ospedale. È in questo contesto che affrontiamo il Referendum: la scelta – ha detto Papalia – è tra cambiare questo Paese o lasciare le cose come stanno ed io dico che si deve cambiare».
Anche la Deputata del Nuovo Centro Destra – Area Popolare Rosanna Scopelliti, ha ribadito il suo personale impegno, insieme al Governo, per il Sud.
«Siamo vicini alla Calabria – ha detto Rosanna Scopelliti – Siamo vicini quando ci impegniamo per difendere la salute e premere sull’acceleratore perché l’ospedale della Piana si costruisca, lo siamo quando chiediamo che il Porto di Gioia Tauro non venga dimenticato, ma venga sfruttato al massimo delle sue possibilità».
E sul Referendum dice: «La riforma serve soprattutto a noi meridionali per mettere ordine al federalismo che ha incentivato mafie, malaffare, immobilismo e palude. Serve perché finalmente si abolisce la concorrenza Stato-Regioni, definendo gli ambiti di competenza in maniera netta. Serve per l’abolizione del bicameralismo paritario, che rallenta il processo di approvazione delle leggi. Serve soprattutto per dare maggiore voce ai territori, che saranno maggiormente rappresentati».
Poi un invito a non dar credito a chi dice di votare no per proporre successivamente una riforma costituzionale migliore. «Questo non avverrà mai. Intanto perché è una promessa di coloro che si sono fatti la guerra finora, e che difficilmente si metteranno seduti ad un tavolo per lavorare ad una riforma che li trovi d’accordo, e poi per questioni di tempo. Votiamo oggi sì e non rimandiamo ad un’altra volta: l’arte del procrastinare è l’arte del non far nulla».
Per il Ministro Alfano «la Costituzione della nostra Repubblica è una macchina bellissima, ma d’epoca. Con la riforma costituzionale vogliamo renderla migliore nella sua seconda parte, quella che riguarda l’Ordinamento della Repubblica, dall’art. 55 al 139, senza modificare minimamente i suoi Principi fondamentali, tantomeno i Diritti e Doveri dei Cittadini».
Cosa si modifica, quindi, con il sì al Referendum? «Con il quesito referendario chiediamo ai cittadini di abolire il bicameralismo perfetto, ossia la parità di poteri di Camera e Senato assegnata dalla nostra Costituzione che rallenta il processo di approvazione delle leggi, in un’epoca in cui la parola d’ordine è velocizzare; chiediamo inoltre ai cittadini di ridurre il numero dei Senatori, portandolo a 100 a fronte di 315, con notevole diminuzione dei costi; chiediamo ancora l’abolizione del CNEL, un organo che si è rivelato poco utile e dispendioso. Per finire, chiediamo la revisione di una parte del Titolo V della Costituzione, per definire in maniera inequivocabile le competenze dello Stato e delle Regioni».
Il Ministro Alfano si è precedentemente soffermato sul lavoro del Governo per la crescita del Sud del Paese: «Il Governo è presente, è vicino al vostro territorio – ha detto – Lo è stato attraverso la firma del Protocollo di Legalità che segna un momento importante nell’avvio dei lavori per l’Ospedale della Piana, lo è stato con iniziative a favore della legalità e volte a sopprimere la criminalità organizzata. Il Governo è presente perché nessuno vuole che le tante eccellenze, che studiano e si formano al Sud, poi lascino questa terra, per andare al Nord, o addirittura all’estero».
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