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Cortometraggi, installazioni, mostre, seminari e workshop. Tutto ciò che è cinema sarà presente anche quest’anno nella VII edizione del Pentedattilo Film Festival che, si svolgerà dal 24 al 26 agosto, nel borgo antico di uno dei paesi più suggestivi del Sud Italia.
Ideato e realizzato dall’Associazione Pro-Pentedattilo onlus, dalla società cinematografica Ram Film, con il supporto logistico di Borghi Solidali, dal 2006 il Festival internazionale dei cortometraggi individua talenti, promuove occasioni di incontri tra giovani cineasti e affermati maestri del cinema e offre al pubblico la visione di un cinema “altro” sviluppando una rete significativa di circuitazione e condivisione artistica.
Quattro le sezioni competitive: Territorio in Movimento, Corto Donna, Animazione e Thriller; tre quelle fuori concorso: Oltre, Smile!, Think!.
Particolare questa edizione che sarà dedicata al regista Vittorio De Seta, scomparso lo scorso anno. “De Seta – spiega Emanuele Milasi che, con Maria Milasi coordina artisticamente il PFF- è stato ospite del Festival nel 2007 e si è affezionato tanto da girare proprio a Pentedattilo il suo ultimo lavoro, che verrà proiettato nella rassegna a lui riservata”. Dedicate al maestro De Seta saranno, dunque, installazioni, proiezioni speciali e anche l’ultima intervista video realizzata poco prima della sua scomparsa.
“Ricco il cartellone delle proiezioni che invaderanno il borgo, i vicoli, i ruderi e le casette riqualificate per le attività culturali. I corti arrivati sono stati migliaia: dall’India alla Germania, dalla Russia al Messico, dagli Stati Uniti al Bhutan, dalla Giordania all’Estonia, dall’Australia al Giappone, dal Canada al Bahrain. Tra i centocinquanta selezionati ce ne sono alcuni che saranno proiettati in prima assoluta in Italia ma che, in tutto il mondo, hanno già ricevuto riconoscimenti molto importanti”, dice il direttore organizzativo Americo Melchionda.
I cortometraggi saranno giudicati da un giuria di altissima qualità. In particolare quella di Territorio in movimento sarà composta da Wilma Labate, Guido Chiesa e Nasser Zamiri.
Della regista e sceneggiatrice di lungometraggi, fiction e documentari spesso di forte impatto sociale ricordiamo il film corale Lettere dalla Palestina presentato al Festival di Berlino nel 2003, Maledetta mia, selezionato al Festival di Venezia e il radiodramma Dulhan la sposa, che vale a Wilma Labate la vittoria nel Prix Italia; tra i successi di Guido Chiesa Il partigiano Jhonny con cui vince il premio della giuria al Festival di Stoccarda e Lavorare con lentezza, insito del Premio Marcello Mastroianni. Durante il PFF ci sarà un evento speciale in cui verrà proiettato l’ultimo film di Chiesa Io sono con te, incentrato sulla figura di Maria di Nazareth presentato in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma; ed infine, il regista iraniano Nasser Zamiri, vincitore lo scorso anno al PFF, con Bitter milk, che in poco meno di 30 minuti racconta le tragiche vicende di intere famiglie che tra Afghanistan e Pakistan sono costrette a vendere i propri neonati per potersi sfamare.
Ma il Festival non è solo visione ma, anche partecipazione, grazie ai workshop quotidiani tenuti da Wilma Labate e Guido Chiesa che s’incrociano verso un unico obiettivo: l’ideazione e la progettazione di un breve film su Pentedattilo: il paese, i suoi abitanti, il festival, dall’idea alla regia, dalla scrittura al decoupage. Il miglior progetto realizzato dai partecipanti verrà poi premiato durante la cerimonia conclusiva del PFF con la produzione del film (da realizzare entro il 2013) grazie alla collaborazione della Ram Film.
Ancora una volta il suggestivo borgo di Pentedattilo che, ha incantato gli illustri viaggiatori del passato, si riapre, dunque, a nuovi esploratori attraverso uno straordinario percorso di recupero culturale e strutturale contro l’abbandono generato dalle scelte inadeguate della storia. Il borgo, arroccato su una caratteristica roccia a cinque dita che si erge maestosa sul mare, si anima con il cinema del Pentedattilo Film Festival, un cinema che scalpita da tutto il mondo per essere conosciuto, apprezzato e che abbatte le frontiere dell’indifferenza per affermare il suo eccezionale valore intrinseco, artistico e produttivo.
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