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“Reggio Calabria è sempre stata un porto di mare: da ogni posto del mondo conosciuto – quelli, per esempio, che oggi si chiamano Marocco, Siria – arrivavano persone ricche di saperi religiosi, artistici e morali”. E davanti ai racconti di un relatore d’eccezione, il professor Domenico Minuto, altissimo conoscitore della storia bizantina e autore di pubblicazioni tra le più prestigiose dedicate al settore, i giovanissimi studenti Corso G della Scuola Secondaria Istituto “Pythagoras“, si sono fatti trascinare dentro un mondo antico in cui soddisfare curiosità e desiderio di conoscere. “Allora non erano poveri profughi, per fortuna, e ci hanno regalato anche l’arte del commercio”.
Un incontro, quindi, arricchente e di pregio quello realizzato da lavoro di team degli insegnanti del corso a Tempo Prolungato e fortemente auspicato dalla dirigente Francesca Fedele che, ringraziando l’ospite illustre, si è detta onorata e felice di aver potuto concretizzare degli appuntamenti che per i ragazzi sono di grande livello.
Il coinvolgimento che si è creato all’interno della classe è stato notevole, soprattutto grazie al professor Minuto che, da grandissimo uomo di cultura, è riuscito a proporre un tema impegnativo con narrazioni avvincenti, mettendo da parte il suo ruolo di relatore e diventando per i ragazzi una sorta di condottiero dentro l’affascinante mondo bizantino. “Quando nella nostra terra arrivarono i normanni, ancora per 200 anni la gente continuò a sentirsi greca.
Ma la cosa commovente è che la lingua e le tradizioni sono rimaste immutate fino ai nostri giorni, come ad esempio a Gallicianò, non grazie ai letterati o ai dotti ma ai contadini, alle mamme, ai pastori. Sono loro che hanno tramandato intatta questa meravigliosa cultura”. E i ragazzini, affascinati da questo percorso nel passato, hanno fatto delle domande soprattutto su argomenti che hanno stimolato la loro curiosità: “Chi comandava in Calabria? Come facevano gli stiliti a meditare per anni interi su un pilastro o sopra una colonna? Chi erano i monaci che vivevano gli anfratti più sperduti della Calabria?”.
Il risultato dell’incontro all’interno di un tempo scuola ottimizzato, quindi soddisfa sia il corpo docente che gli alunni: “Il fatto che bambini abbiano più ore d’italiano e di matematica – affermano proprio i docenti – ci permette di rendere flessibile i programmi riuscendo a valorizzare le eccellenze e, nello stesso tempo, a recuperare le abilità di base. Inoltre si riescono a organizzare incontri di altissimo valore come questo, col professor Minuto, o quello previsto per giovedì 12 febbraio con il professor Daniele Castrizio presso la Chiesa Ortodossa di San Paolo dei Greci”.
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