Aiuto alimentare europeo dopo il 2013: i Banchi Alimentari sfidano i Capi di Stato

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 L’11 ottobre, l’Unione europea ha approvato l’assegnazione del finanziamento per il Programma di aiuti alimentari per gli indigenti 2013. Più di 18 milioni di persone in stato di bisogno, in 19 Stati membri, potranno beneficiare dei 500 milioni di € di aiuti. Il finanziamento proviene dalla Politica Agricola Comune (PAC) per l’ultima volta.
Le conseguenze della sospensione del Programma sarebbero devastanti. In alcuni casi, tutti gli aiuti alimentari cesserebbero. In altri, verrebbero dimezzati. Molte delle organizzazioni caritative con cui lavoriamo potrebbero essere costrette a chiudere e verrebbero a mancare i legami di reti sociali che contribuiscono a creare.
Nel Quadro Finanziario Pluriennale per il periodo 2014-2020, la Commissione ha proposto di fornire un budget di 2.5 miliardi di € per il periodo di sette anni (335 milioni di €/anno) per continuare a finanziare l’assistenza europea agli indigenti, dando forma al futuro Programma all’interno del contesto della politica sociale di coesione. Si tratta di un taglio del 30% che colpisce il numero crescente di Stati membri che ogni anno partecipano al Programma per rispondere ai bisogni fondamentali dei propri cittadini e che mette in discussione l’obiettivo della Strategia Europa 2020 di ridurre di 20 milioni il numero di persone a rischio di povertà.
La Federazione Europea dei Banchi Alimentari, che coordina 247 centri di recupero e distribuzione alimentare in 21 Stati, contribuisce ad alimentare 5 milioni di europei indigenti – un numero che è cresciuto notevolmente a causa dell’attuale crisi economica. Il Programma europeo di aiuti alimentari è più che mai necessario.
Il lavoro svolto da organizzazioni come i Banchi Alimentari non ha a che fare semplicemente con la distribuzione di alimenti. Rappresenta anche un modo per raggiungere le persone ai margini della società e aiutarle a reinserirsi. Non ci limitiamo a dare alle persone qualcosa da mangiare. Offriamo speranza a quelli che, in molti casi, hanno perso tutto. E in collaborazione con altre strutture caritative, aiutiamo a rendere la società più coesa in momenti di bisogno, come il periodo che stiamo vivendo.
L’Europa sta affrontando sfide (povertà, alto tasso di disoccupazione e fame) che metteranno alla prova la sua unità e chiederanno di dimostrare se la nostra società è ancora un punto di riferimento internazionale per l’integrazione sociale e la cittadinanza. L’eliminazione o la riduzione del Programma aumenterebbero la sensazione che le istituzioni europee sono distanti e cieche ai bisogni concreti delle persone reali.
L’Unione europea ha appena vinto il premio Nobel per la Pace. Non può esserci pace dove c’è fame. Il 22 e 23 Novembre il Consiglio europeo si riunirà ed esaminerà il Programma per decidere sul principio del suo finanziamento e sul suo ammontare. La Federazione Europea dei Banchi Alimentari (FEBA) si augura che i leader europei diano la priorità alla solidarietà nei confronti dei propri cittadini, per quanto riguarda il diritto più fondamentale di tutti gli esseri umani.
Per maggiori informazioni:
Laura Bellotti
+39 340 2411 074
Per sostenerci:
 
www.theairfoodproject.com

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Author: Cristina

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