Chi aiuterà i lavoratori di ASP RC?

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Riceviamo e pubblichiamo:

Gent.ma Redazione,
sono un Cittadino che vive in provincia di Reggio Calabria. Seguo da anni il Vostro lavoro. Siete molto simpatici ma altrettanto professionali. Vi scrivo in quanto vorrei sottoporre alla vostra attenzione una questione molto delicata. Cercherò di essere sintetico e poco noioso.

Mamma presta servizio da 42 anni presso una delle sedi ASP di (RC). Ha lavorato in diversi settori ASP, ma Vi assicuro che fino a questo momento per Lei, la priorità di ogni giorno è stata sempre il lavoro, l’ufficio, i colleghi, la puntualità, l’essere sempre presente e disponibile per l’Amministrazione. Arrivati a Giugno del 2016, psicologicamente preparata e pronta per mettersi in quiescenza per raggiunti requisiti contributivi e di età, ha inoltrato domanda all’Amministrazione (ASP di Reggio Calabria, Sede Palazzo Tibi – via Sant’Anna II Tronco in Reggio Calabria). Da qui in poi il calvario!

Da una visura INPS si è scoperto che la dipendente in questione aveva un ammanco contributivo a partire dal 2012 fino al termine del 2015 (con versamenti solo per qualche periodo all’interno del precedente arco temporale).
Scoperto l’ammanco, la dipendente è caduta nel panico totale, non avendo più il punto della situazione in pugno, ha iniziato un percorso di autocontrollo a ritroso. In prima battuta, per i periodi di riferimento, ha proceduto alla verifica dei CUD e di tutti i documenti fiscali legittimamente posseduti. Da questo controllo si è subito appurato che i CUD nonchè sugli altri documenti fiscali e previdenziali, non vi erano discrasie, infatti le trattenute previdenziali a carico della lavoratrice per il periodo di riferimento, negli anni, erano state perfettamente prelevate da parte di che ne aveva la competenza.

Allora si è proceduto a sentire per via informale l’Amministrazione, presso la sede di cui sopra, i quali, in un primo momento con tono molto arrogante, quasi respingevano le colpe ed i vari riscontri da noi sollevati. Visti gli esiti, la dipendente, non si è potuta mettere in quiescenza il 31.12.2016, nonostante avesse maturato i requisiti, e dopo una battaglia mediatica/legale, l’Amministrazione per il momento ha ammesso le proprie colpe, trattenendo in servizio la malcapitata dipendente. Da lì in avanti e fin adesso si è assistito ad una battaglia a suon di raccomandate e confronti Amministrazione Vs Legale di fiducia.

Sin dall’inizio (Ottobre 2016), al termine dei ripetuti incontri, i Dirigenti ASP, rassicurando la dipendente, promettevano che la vicenda si sarebbe conclusa nel più breve tempo possibile, ma da allora, sono passati parecchi mesi, non come i Responsabili ASP a mezza lingua inizialmente sussurravano (2-3 mesi). Il problema è ancora molto più grave e più vasto di quanto si possa pensare, infatti la vicenda non riguarderebbe solo una dipendente, ma nello stesso calderone sono finite parecchie unità operative dell’ASP in questione (personale medico e paramedico, nonchè personale amministrativo). Pare che il buco sia molto profondo e difficile da colmare. L’ASP sin dall’inizio ha sostenuto ed ha cercato di convincere tutte le vittime che si è trattato di un mero errore di trascrizione e comunicazione dei dati relativi ai versamenti contributivi presso l’INPS – Sede Centrale di Reggio Calabria. Durante questi mesi, abbiamo rivolto domande e cercato chiarimenti ad INPS di Reggio Calabria. Nell’occasione abbiamo fatto notare, con vari atti in nostro possesso, (CUD e Cedolini stipendio per gli anni 2012-2013-2014-2015 ecc) che le varie trattenute erano state effettuate per i vari stipendi erogati negli anni di riferimento, ma INPS in buona sostanza riferiva che per il momento non è nelle condizioni di mettere in quiescenza l’impiegata. Sta di fatto che la Signora, al momento è molto provata, oltre che fortemente danneggiata a livello psicologico.

Come Lei, nelle stesse condizioni si trovano molte altre persone, alcune delle quali l’Amministrazione le ha già messe in quiescenza nonostante ci fosse un ammanco di versamento contributi; per tanto questi signori si sono ritrovati a non percepire più lo stipendio (in quanto messi in quiescenza dall’ENTE) e senza pensione (in quanto a loro carico vi sono ammanchi contributivi omessi da parte di ASP di Reggio Calabria). Tutte le persone colpite da questo “terremoto – amministrativo – giudiziario” stanno combattendo in silenzio la stessa battaglia, ma a distanza di alcuni mesi (ormai quasi un anno), nonostante le sicure denunce inoltrate da molti altri colleghi a Carabinieri, Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ecc, per questo popolo di saggi e sacrificati lavoratori, nulla si è mosso per giungere ad una serena risoluzione del caso.

Durante i vari incontri avuti con i Responsabili ASP, questi, quasi che hanno convinto i malcapitati che il problema, anche se apparentemente potrebbe sembrare di carattere economico, in realtà è ben diverso, ovvero solo di trascrizione di “dati informatici” relativi ai vari versamenti contributivi ASP – INPS.
Da qui in poi non si è potuti essere molto fiduciosi relativamente alle tesi fin ora esposte da parte di ASP RC, in quanto, a livello informatico, creare un report di dati riepilogativo e trasmetterlo a chi di competenza, nel 2017, secondo il parere di molti, anche non esperti di informatica, pare sia un lavoro che si fa in pochi mesi. Dovrebbe essere un lavoro celere, ma per il momento non vale la pena entrare nel merito…

In mezzo a questo groviglio di carte, rimbalzi di responsabilità, persone amareggiate e molto provate per l’accaduto, secondo molti altri (o tutti) ci sarà ben altro. La partita a porte chiuse e tra “amici di bicchiere” sicuramente si starà giocando tra i due enti (ASP di Reggio Calabria – INPS di Reggio Calabria).

Inoltre si fa presente che i dipendenti, secondo quanto previsto dalla Legge e visto che l’omissione contributiva da parte di un Ente Pubblico o Soggetto Privato nei confronti di un lavoratore è vista come REATO, hanno attivato la procedura di Denuncia dell’Ammanco Contributi presso la sede INPS di Reggio Calabria, che anche in questo caso, non ha prodotto alcun risultato incoraggiante.
Il 2016 e 2017, a causa delle varie riforme pensionistiche, per alcune categorie di lavoratori, con particolari requisiti (età e anni di contribuzione) saranno anni da ricordare. Molti lavoratori interessati ed investiti dalla vicenda, per “colpa di altri”, probabilmente non ne potranno beneficiare!!!!
Oltre al danno sicuramente la beffa: molti dipendenti, richiamati in servizio, (stanno continuando a lavorare oltre i 42 anni di servizio già maturati) non potendosi mettere in quiescenza a far data dal 31.12.2016, stanno continuando ad essere tassati, ricevendo le varie trattenute sugli stipendi percepiti ogni mese.

Concludendo, chiederei al Presidente della Regione Calabria, Sindaco della Città Metropolita di Reggio Calabria, Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria e la Politica Attiva tutta di leggere questo breve messaggio e DI AIUTATE QUESTE POVERE PERSONE, GRAZIE.

Cordiali saluti

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