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di Gianfranco Marino
Si è svolta qualche giorno addietro ad Africo il primo incontro di ESF educatori senza frontiere che vede Don Mazzi fondatore della fondazione Exodus in prima linea anche con iniziative educative nel mondo.
Il corso che si articolerà in tre week end i prossimi a Marzo e Maggio, ha raccolto 25 adesioni di studenti universitari, operatori penitenziari, ragazzi appartenenti ad azione cattolica, persone che vorrebbero fare un’esperienza all’estero o che più semplicemente sentono il bisogno di uscire dagli schemi lavorativi e sentirsi appartenere ad un gruppo di “minoranza” come don Antonio ha più volte chiamato il movimento di esf nella sua relazione iniziale. Ci fa notare il professor Giuseppe Vico, docente di pedagogia all’Università Cattolica di Milano: “non basta vivere con e vivere per, occorre la forza interiore per illuminare il cammino e per cimentarsi su qualcosa più grande di noi e delle nostre relazioni.
Dove stiamo andando? Le strade da percorrere sono infinite ma diminuiscono i tempi di percorrenza e, quindi, anche quelli di elaborazione dei desideri, delle speranze, dei lutti, delle difficoltà. Le generazioni sembrano imbarcate su zattere, ora alla deriva, ora alle prese con frammenti di senso tra i quali è sempre più difficile orientarsi con responsabilità e trovare sbocchi ai progetti di vita: progetti non più individuali o di coppia o di comunità ma condizionati e quasi indirettamente imposti dalla cultura di massa e da quella mediatica, entrambe suadenti, seduttive e che concedono poco spazio alla decisione personale”.
Prendere decisioni, prendere posizione, scegliere la strada, le strade. Vorremmo che il movimento creasse movimento e circolazione di idee, una vera e propria comunità al servizio dell’educazione che avesse la forza e il coraggio di trasformare i sogni in giorni, l’avventura in storie da raccontare, in una cronaca che si fa esperienza.
E’ dunque un bilancio altamente positivo quello tracciato dagli organizzatori all’indomani della tre giorni di Africo che ha segnato l’inizio di un cammino di speranza, un’iniziativa che per il momento ha sicuramente il merito di creare un importante momento di scambio e confronto in una realtà come la locride dalla forte esigenza di cambiamento.
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