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Si presenterà Giovedì 8 maggio 2014, alle ore 18:00, presso la chiesa del Santissimo Salvatore di Africo Nuovo il volume “Del Santo Padre Nostro Leone di Africo. Storia di un monaco, di una reliquia e di un reliquiario” scritto da Pasquale Faenza, a seguito del restauro del busto reliquario di San Leo, commissionato dalla parrocchia e dall’amministrazione comunale di Africo.
L’intervento sull’eccezionale opera di argenteria messinese del 1739, trasportata nella chiesa del Santissimo Salvatore di Africo Nuovo dopo che l’alluvione distrusse nel secolo scorso il centro di Africo Vecchio, è stato occasione per riscoprire particolari interessanti sia su un’opera d’arte poco nota sia sulla figura di un monaco italo-greco che, pur non essendo mai stato consacrato santo dalla chiesa cattolica, come tale è venerato in tutto l’Aspromonte.
Il testo sonda infatti il perpetuarsi di un culto antichissimo, entrando nel vivo della querelle sulle origini di San Leo, il santo boscaiolo noto per aver miracolosamente trasformato la pece in pane per sfamare dei poveri. Completano il libro i saggi di Rosa Maria Filice, funzionario della BSAE della Calabria, e di Francesco Caridi, responsabile del Dipartimento di Fisica e di Scienze della Terra dell’Università di Messina, rispettivamente incentrati sugli aspetti storico-artistici e sui materiali costitutivi del busto di San Leo, custode dell’unica reliquia rimasta ad Africo dopo la traslazione del corpo del monaco, dal monastero dell’Annunziata a Bova.
Le fotografie di Enzo Galluccio nonché le prefazioni del Soprintendente Fabio de Chirico e del Sindaco di Africo, Domenico Versaci, coronano il volume, pubblicato da Iiriti editore e frutto del comune impegno alla conservazione e valorizzazione di un patrimonio culturale che fa dell’Aspromonte meridionale un contenitore privilegiato di storia, di arte e di fede.
A presentare il testo: il Sindaco di Africo, l’Avvocato Domenico Versaci, il parroco della parrocchia del Santissimo Salvatore, Giuseppe Giacobbo, il Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, il prof.re Giuseppe Bombino, il guidice Giuseppe Viola e il Presidente del Comintato Sindaci della Locride, l’avvocato Giuseppe Strangio.
Saranno presenti anche l’editore, Leo Iriti e il prof.re Salvatore Criaco, il quale ha seguito tutte le fasi del lavoro di restauro del busto reliquario, coordinate dalla Soprintendenza per i Beni Storico Artistici e Demoetnoantropologici della Calabria.
Concludono l’evento le suggestive interpretazioni dei poeti Pasquale Favasuli e Giovanni Favasuli. Mentre il primo recitarà una delle sue più belle poesie su San Leo confluite nel testo, il secondo interpretarà “l’Orazione di San Leo”, un canto liturgico che si recita in occasione delle novene del santo patrono, commemorato ad Africo il 12 maggio. Diversamente da Bova, dove il santo si celebra il 5 maggio, gli africesi festeggiano San Leo all’ottava della sua morte, forse per dimostrare tutto il dissenzo della iniquia spartizione delle reliquie del monaco, da sempre conteso tra l’antica sede vescovile di Bova e il suo piccolo casale: Africo.
Il titolo stesso del volume, preso in prestito dalla prima nota storica sul culto del santo, è spunto per esaminare l’antichissima contesa delle reliquie di San Leo; contesa che tuttavia sembra da sempre unire più che unisce più che dividere due comunità dell’Aspromonte Meridionale.
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