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I lavoratori di So.g.a.s. Service, ultimo gruppo di operai rimasti, fino ad oggi, in servizio presso l’Aeroporto dello Stretto, stanno, nonostante tutto, proseguendo l’attività in silenzio, assicurando i servizi necessari alla funzionalità dello Scalo.
“Lo abbiamo fatto in silenzio, con responsabilità, per non aggiungere altri e nuovi problemi alla vicenda aeroporto, che da mesi rischia la chiusura per le note vicende riguardanti la gestione societaria della So.g.a.s. Spa, dichiarata fallita nei mesi scorsi. Anche la So.g.a.s. Service, società nata per assicurare in servizi riguardati la manutenzione degli impianti, l’assistenza ai passeggeri con ridotta mobilità, le pulizie dell’Aerostazione e degli Uffici, Enac e So.g.a.s., è in liquidazione. Su So.g.a.s. Service pende una sentenza del Tribunale fallimentare, così come già avvenuto per la So.g.a.s. Spa. Tuttavia è sulle nostre “spalle” che gravano i maggiori problemi di questi mesi. Stiamo sempre lavorando, lo abbiamo fatto, finora, nel più completo silenzio, coscienti della responsabilità che abbiamo nei confronti di un territorio che nell’aeroporto ha tra le sue più importanti infrastrutture, ma anche per tutelare e difendere un posto di lavoro che, specie in Calabria, è ormai da considerare un autentico miraggio.
Sta di fatto che nonostante il nostro impegno, la nostra dedizione verso l’azienda, e più in generale verso l’aeroporto che rappresenta, soprattutto per noi e le nostre famiglia, una importante opportunità di sviluppo per il territorio e le nostre comunità, stiamo operando senza ricevere alcuna competenza. E’ così da circa 5 mesi. Cinque stipendi mancanti, in larga parte unica fonte di reddito per molte delle nostre famiglie, cominciano a pesare sulle nostre condizioni, con le gravi conseguenze che questo comporta a livello familiare e sociale.
Ci siamo rivolti al curatore fallimentare di So.g.a.s. Spa, a cui abbiamo chiesto che ci vengano erogate almeno una parte delle spettanze già maturate. La risposta è stata assolutamente negativa. Il nostro è un contratto “multiservizi”, con livelli di retribuzione che nulla hanno a che vedere con il comparto aeroportuale in cui sono previste erogazioni molto più alte delle nostre. Le voci di revisioni contrattuali di cui abbiamo avuto notizia sulla stampa non possono certo riguardare il nostro settore. Sono ben altri i settori in cui intervenire, se si vuole veramente assicurare il pareggio dei conti con quanto erogato in questi mesi dagli Enti soci della So.g.a.s. così da assicurare la continuità operativa del nostro scalo anche in regime di prorogatio della curatela fallimentare.
Tuttavia, le difficoltà in cui versa lo scalo non possono gravare solo e soltanto sui lavoratori più deboli. Confidiamo nelle istituzioni locali, nel Signor Prefetto di Reggio Calabria S.E. dr. Michele Di Bari, nel Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà e nel Presidente della Regione Calabria on. Mario Oliverio, affinché presto si possa ricevere, quanto meno, una parte delle spettanze che abbiamo maturato. Non vorremmo che alla crisi che attanaglia lo scalo aeroportuale reggino, si aggiunga, come ulteriore beffa, la crisi delle nostre famiglie, con tutte le conseguenze che questo comporta. Gli aiuti che finora amici e parenti ci hanno assicurato, non bastano più. E oltre c’è solo il baratro, nel quale nessuno di noi, come sta facendo l’intera provincia di Reggio Calabria difendendo il suo aeroporto, vuole cadere”.
I lavoratori So.g.a.s Service Aeroporto “Tito Minniti” di Reggio Calabria.
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