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È di questi giorni – dichiara l’on. Nino Foti – la corretta denuncia di quanti, riferendosi a Ryan Air, non tardano a usare espressioni come “concorrenza sleale” o “assegnazione di fondi aeroportuali poco trasparenti”. Il low cost in realtà costa. E costa moltissimo.
Chiedetelo ai soci delle Società di Gestione di Aeroporti come Verona, Alghero, Catania o Lamezia Terme. Un quadro a tinte fosche che, in alcuni casi, ha già visto prima le indagini della Guardia di Finanza, poi l’istruttoria della Commissione europea e ora una protesta formale di Meridiana Fly. Continuano, infatti, a far discutere i presunti aiuti di stato illegittimi alle low cost. Questa volta, dopo aver presentato denuncia alla Commissione europea.
Le circostanze denunciate dalla compagnia Meridiana Fly ritengo meritino maggiore attenzione. Il problema che viene sollevato è quella delle “modalità” adottate per l’assegnazione dei fondi aeroportuali ritenute “poco trasparenti”. Uno su tutti l’esempio di quanto accade in Sardegna all’Aeroporto di Cagliari dove per le stesse tratte verso Roma (FCO e Ciampino) vi sono trattamenti sperequati da compagnia a compagnia. Alcuni operatori, come Meridiana Fly appunto, partecipano da anni al bando di gara pubblico ed europeo per l’assegnazione degli oneri di servizio per tutto l’anno. Aggiudicandosi tale bando ne deriva il fatto che Meridiana senza ricevere contributi deve garantire una tariffa bloccata per i residenti e deve offrire un numero di voli obbligatori tutto l’anno, sia in termini di voli giornalieri che di fasce orarie.
Stesso aeroporto stessa destinazione, sempre da Cagliari a Roma, Ryanair al contrario riceve contributi, e’ facilitata nella politica di prezzo (libera e senza vincoli sia per i residenti che non residenti), ed e’ libera di modificare il numero dei voli e le fasce orarie a seconda della stagione e della domanda”.
È vero – conclude on. Nino Foti – è innegabile compagnie come Ryan Air rappresentano una fonte inesauribile di milioni di passeggeri ma a quale prezzo? Spesse volte, in molti scali, i sostegni erogati a favore di questa o l’altra compagnia low cost viene effettuata senza alcun bando pubblico da parte delle società di gestione utilizzando però contributi provenienti da enti pubblici locali. Veri e propri aiuti di stato erogati dagli aeroporti ad alcuni vettori low cost. Il tutto avviene in modo non trasparente: fondi destinati allo sviluppo di rotte internazionali vengono utilizzati anche per sostenere l’attività su rotte nazionali e già servite da vettori italiani. Un business da 300 milioni l’anno di contributi erogati dagli aeroporti italiani a favore, ad esempio, della sola Ryan Air. Si badi bene, trattandosi per la maggior parte dei casi di aeroporti pubblici, di fronte a questi schemi che si possono configurare come aiuti di Stato, il rischio per molti aeroporti di subire delle denunce alla Comunità Europea da parte delle compagnie competitor di Ryan Air che si ritengano vittime di concorrenza sleale, è elevatissimo. E lì, in quei casi, allora sì che sono dolori …
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