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di Paolo Mallamaci
Ancora disagi per i pendolari, i fruitori dell’autostrada, per gli abitanti dei centri di Scilla,Villa e Campo Calabro interessati dalla chiusura della A3 all’altezza di Scilla. Pure oggi si sono registrate code, rallentamenti, e in alcune ore,quelle maggiormente interessate dal traffico, gli automobilisti sono stati costretti a lunghe soste. E i disagi interessano anche la strada statale 106, dove già sabato e anche oggi si sono verificati incidenti tra gli abitati di Palazzi e Brancaleone. Una situazione che diventa ogni ora di più insostenibile, ma che alla luce delle decisioni della task force che sta operando per risolvere il problema registra ritardi e lacune negli interventi. L’Anas che è soggetto attuatore degli interventi non riesce ad uscire fuori dal canovaccio dell’apertura al traffico dopo almeno quattro settimane dalla consegna di speciali materiali che servono per imbracare la montagna a partire dal punto da dove si è staccato il masso. Ma a detta di molti addetti ai lavori una soluzione alternativa che snellirebbe il traffico e attenuerebbe i disagi per i pendolari e gli abitanti dei centri interessati, ci sarebbe. La soluzione alternativa prevede fin da subito la collocazione dei containers lungo la carreggiata est in direzione sud-nord e l’apertura della carreggiata nord sud a doppio senso di circolazione. Proprio la stessa soluzione adottata lo scorso inverno allorquando una massa franosa si è staccata dalla montagna riversandosi sulla A3 all’altezza di Santa Trada. Tale soluzione, se ritarderebbe di qualche giorno i lavori di ammodernamento della Salerno Reggio Calabria e forse rallenterebbe le operazioni necessarie per imbracare il costone, darebbe sollievo come dicevo ai pendolari costretti ad un rallentamento nelle operazioni di transito, ma non sarebbero costretti a perdere intere giornate di lavoro per l’impossibilità nelle ore di punta di attraversare il centro di Scilla. Senza contare che i containers sono pronta consegna, nel senso che sono vicini al luogo dove si è verificato il crollo della montagna. Certo, è importante risalire alle responsabilità di chi ha provocato questo danno enorme alla collettività, ma secondo me oggi è oltremodo necessario dare risposte serie e tempestive. E questa è una risposta seppur provvisoria ma sicuramente idonea a lenire le difficoltà di chi è costretto a muoversi per lavoro. Chiediamo al Signor Prefetto, sempre sensibile alle esigenze della collettività, al Governatore Scopelliti e al Presidente della Provincia Morabito, una iniziativa seria che faccia uscire dell’ impasse chi in questo momento ha la responsabilità di trovare una soluzione ad un problema che sta mettendo ulteriormente una stretta al collo all’economia della nostra provincia e della Sicilia. Per una volta è importante salvaguardare gli interessi della gente comune e degli operatori economici, rispetto a quelli altrettanto importanti ma in questo momento secondari, delle grandi major interessate a fare interventi lunghi, magari costosi, dietro il paravento dell’incolumità della popolazione.
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