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Presso il Salone della Chiesa di San Giorgio al Corso di Reggio Calabria si è tenuto il convegno “La necessità dell’immateriale per non dimenticare l’umano: considerazioni sulla città del domani”.
La manifestazione, promossa dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria, è inserita nel ciclo di incontri “Cattedra di Poesia, Letteratura e Arte”. La citazione, tratta dall’opera del poeta turco Nazim Hikmet, ha riassunto, in un certo senso, tutto il discorso della prof.ssa Annalisa Saccà, (prof. di Letteratura Italiana alla St. J’ohn’s University di New York). Hikmet scrive: “Non vivere su questa terra come un estraneo o come un turista nella natura”.
La professoressa Sacca’ ha impostato il suo intervento sulla necessità di trasformare la società per creare la nuova città del futuro. Se i beni materiali sono necessari per lo sviluppo umano, quelli immateriali lo sono ancor di più perché se non nasce un rapporto relazionale tra esseri umani, il relativismo e la paura che imperviano il nostro quotidiano non permetteranno la crescita e lo sviluppo della società.
Infatti, afferma la Saccà, citando l’Enciclica di Paolo Sesto Populorum Progressio, lo sviluppo “per essere sviluppo autentico dev’essere integrale, il che vuol dire volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo”. Bisogna avere coraggio e rischiare, continua la Saccà, liberandosi da quella paura che promuove la cultura della violenza. E per ritornare all’uomo ci serve una grande qualità immateriale: il coraggio.
Ci serve il coraggio – continua la Saccà – di offrire il proprio volto all’altro, il coraggio della propria ideologia, il coraggio di negare se stessi per poter iniziare il percorso verso la cultura della pace. Bisogna tornare alla casa dell’essere dove regna l’umano, l’immateriale, culminante nella trascendenza, che ci rende divini e che ci aiuta a costruire insieme la città del domani, la città del sole. All’incontro, coordinato da Loreley Rosita Borruto, sono seguiti gli interventi di don Antonio Santoro, Sacerdote della Chiesa di San Giorgio al Corso di Reggio Calabria, e del prof. Nicola Petrolino.
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