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Il gioco del doppio elaborato da una scrittura raffinata e avvolgente, un io che si parcellizza mostrando le sfaccettature cromatiche di un’anima che si sta cercando. I volti degli altri, che si incontrano per caso, rivelano qualcosa di sé che si credeva gelosamente celato, frammenti di un unico viaggio o di una fuga che diventa ritorno…
Torna alla scrittura Giulia Di Marco, con la raccolta di racconti Il meno possibile, edito da Città del Sole Edizioni, che verrà presentata domani 4 dicembre alle ore 17.30 presso l’Aula “Italo Falcomatà” dell’Università per Stranieri di Reggio Calabria. Dialogheranno con l’autrice Nicola Petrolino e Maurizio Marino, modera l’editore Franco Arcidiaco.
Nel titolo si cita il verso del noto carme oraziano, Carpe diem, che fornisce la chiave di lettura a questo intreccio di racconti che ruotano intorno alla stessa protagonista, una figura femminile malinconicamente ripiegata su se stessa, ma pronta a cogliere il dettato oraziano del vivere quotidianamente e intensamente. Il meno possibile fa riferimento a un processo di costruzione della propria vita per sottrazione, tralasciando gli inutili orpelli che costituiscono spesso il lacerante male di vivere.
Torna la scrittura come terapia, e come condivisione «la voglia di scrivere per parlare di cose che hai dentro, quelle cose segrete che neanche tu conosci di te e che vorresti capire, ma non hai lo strumento per accedervi. Anche se, in realtà, da quando hai imparato che la scrittura è liberatoria ed estrinsecante, non fai altro che usarla per questo. Poi ti accorgi che il tuo dentro piace. Non perché lo sai descrivere bene, ma perché è comune a tanti dentro. Non esattamente uguale. Ma qualche parte corrisponde a parti di altri e ci si trova a leggere cose di qualcuno che ti riportano alle tue».
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