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Un giovane italiano su quattro coltiva un orto bio. Gli orti urbani, in particolare, conquistano per la loro capacità di favorire il recupero del rapporto diretto con la terra e con il cibo, di costruire aggregazione sociale e di risparmiare senza rinunciare alla qualità. Il tema della sempre maggiore diffusione degli “orti urbani biologici” è stato al centro del Convegno “Biologico Glocal: nuove forme di agricoltura urbana”, uno degli appuntamenti della Biodomenica 2010, la campagna organizzata da AIAB, Coldiretti e Legambiente.
La Biodomenica torna quest’anno il 3 ottobre in cento piazze italiane e per la prima volta varca anche i confini nazionali. L’appuntamento di AIAB, Coldiretti e Legambiente da undici anni fa incontrare, nelle strade e nei centri delle città, i produttori biologici con i consumatori alla ricerca di cibo buono e sano.
L’orto urbano rientra anche tra le buone pratiche utili a rispondere alla crisi climatica, alimentare ed economicosociale.
La Biodomenica 2010 vuole mettere l’accento proprio su questa caratteristica “glocal”, un modello che agisce a livello locale rispondendo alla crisi globale. Si tratta in genere di piccoli lotti di terreno (tra i 40 e i 65 mq.) per lo più di proprietà comunale, assegnati in comodato ai cittadini che ne fanno richiesta e che li coltivano per consumi familiari. Una passione che coinvolge allo stesso modo uomini e donne e che piace ai giovani, considerato che è coltivata da più di uno su quattro di quelli con età compresa tra i 25 e i 34 anni. L’interesse, addirittura, aumenta con l’età e raggiunge quasi la metà degli over 65.
Al convegno sul Biologico Glocal, a Roma il 30 settembre, hanno partecipato tra gli altri, Gianni Alemanno (sindaco di Roma), Julien Custot (Fao), Babacar Diop (Presidente Federation ONG du Senegal), Toni De Amicis (Direttore Fondazione Campagna Amica), e Sergio Marelli – (Presidente Comitato Italiano Sovranità Alimentare).
Durante la conferenza stampa di presentazione della Biodomenica, seguita al convegno, Andrea Ferrante (presidente AIAB), Stefano Masini (responsabile Ambiente Coldiretti), Sebastiano Venneri (VicepresidenteLegambiente) hanno presentato le piazze italiane e, novità di questa edizione, le piazze internazionali in cui si svolgerà la Biodomenica il 3 ottobre: Senegal, Bolivia, Spagna, Francia e Australia.
In Calabria la Biodomenica 2010 sarà in due città: a Reggio Calabria e a Spezzano Albanese (Cs).
A Reggio Calabria si terrà a Piazza Castello dalle ore 9:00 fino alle ore 19:00. A Spezzano Albanese si svolgerà nella frazione Scalo (nel piazzale vicino alla stazione ferroviaria) dalle ore 9:00 alle ore 18:00.
La Biodomenica favorisce il modello della “Filiera Corta”, lavoro che da un anno sta impegnando le organizzazioni regionali del settore, con la nascita del Biodistretto Grecanico e la prima piattaforma di commercializzazione della Calabria a Bova Marina. Questo è un modello semplice di distribuzione naturale di prodotti biologici, si acquista direttamente dai produttori locali e si contribuisce a diffondere le colture tipiche, le biodiversità e le tradizioni gastronomiche.
La Filiera Corta sviluppa nel consumatore consapevolezza perché questo può conoscere direttamente i produttori, i loro metodi di lavoro, la storia dei cibi che mettono in tavola. Il consumo dei prodotti biologici è trasparente, più economico e più facile da reperire. Inoltre attraverso la Filiera Corta si riducono rifiuti, traffico e inquinamento.
La Filiera Corta coinvolge tutti: rispetta l’ambiente, chi lo lavora e chi lo vive.
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