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Nonostante siano trascorsi oltre due anni dalla vittoria dei referendum del 12 e 13 giugno 2011, in tutta Italia continua la mobilitazione per la piena applicazione degli esiti referendari a difesa dell’acqua e della democrazia.
Dopo quella straordinaria affermazione, infatti, si sono susseguiti diversi tentativi politico-amministrativi per annullarne il risultato, mentre altrettanti sono stati i pronunciamenti legali che hanno confermato la fondatezza di quella vittoria, a partire dalla sentenza della Corte Costituzionale no. 199/2012.
I movimenti per l’acqua hanno inoltre sperimentato nuovi strumenti di democrazia, che coinvolgono l’intera Europa: la campagna ICE (Iniziativa dei cittadini Europei) “L’Acqua è un diritto umano” ha consentito di raccogliere circa 1,8 milioni di firme in 13 paesi, obbligando il Parlamento Europeo a mettere in discussione la privatizzazione dell’acqua.
È giunto ora il momento di percorrere con decisione la strada della piena applicazione dell’esito del referendum. In Italia ci sono diversi segni di una tendenza positiva: oltre all’esperienza di Napoli, che ha concluso il processo di trasformazione della società a totale capitale pubblico in azienda speciale, sono molti i processi avviati per ripubblicizzare la risorsa idrica. Da Palermo a Torino, dalla Romagna alla Toscana, l’uscita dal circuito delle SpA ha smesso di essere un tabù per le amministrazioni locali.
In Calabria ci troviamo in un particolare momento di transizione, che consente più che in altre realtà di intraprendere percorsi di rottura con le vecchie modalità di gestione del comparto idrico. La messa in liquidazione della Sorical SpA obbliga ad una rivisitazione del sistema attuale. Per questo il Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”, insieme ad un’ampia coalizione sociale formata da comitati, movimenti, associazioni e sindacati, e sostenuta da diverse forze politiche, ha di recente depositato una proposta di legge d’iniziativa popolare, corredata da oltre 11mila firme e dall’accoglimento formale di circa una ventina di consigli comunali.
In questo quadro di cambiamento è di grande interesse, per le amministrazioni locali, per i comitati e per i lavoratori del settore un confronto sui temi legati ad un’idea di servizio pubblico di qualità e partecipato. È indispensabile definire e proporre nuovi sistemi di finanziamento del servizio idrico con forme di partecipazione di cittadini e lavoratori nella gestione. Determinare sinergie e coordinare le azioni volte alla ripubblicizzazione diventa elemento fondamentale per affermare finalmente i principi referendari.
Per questo il Coordinamento “B. Arcuri” ed il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua hanno organizzato per venerdì 8 novembre alle ore 10.30, presso l’Aula Giuditta Levato di Palazzo Campanella, il seminario “Comuni per l’acqua pubblica: istruzioni per l’uso”, nel corso del quale sarà affrontata la questione della gestione pubblica e partecipata del servizio idrico e dei servizi locali, presentando diversi esempi concreti esistenti in Italia ed in Calabria, ed approfondendo i riferimenti normativi che consentono un reale percorso di ripubblicizzazione.
I lavori vedranno la presenza di Corrado ODDI, del Forum nazionale dei Movimenti per l’Acqua, di Mario Albino GAGLIARDI, sindaco di Saracena (CS) comune che gestisce il servizio idrico e della raccolta dei rifiuti attraverso un’azienda speciale, e del prof. Alberto LUCARELLI, costituzionalista, ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico (Università di Napoli Federico II) e redattore dei quesiti referendari contro la privatizzazione dell’acqua.
Nel corso del seminario, che si presenta come un’occasione di confronto a tutto campo sul tema della gestione pubblica e partecipata dei servizi locali, sarà distribuito il vademecum per la ripubblicizzazione del servizio idrico.
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