A Reggio Calabria “Cantieri d’arte” con il regista Paolo Benvenuti

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Riprende con i workshop di “Cantieri d’arte” e con un’esposizione internazionale la programmazione di “Confini”, il Festival Internazionale delle Arti Visive del Mediterraneo inaugurato a dicembre in riva allo Stretto.

Fino al 24 gennaio, 22 studenti delle Accademie d’arte e della facoltà di Architettura selezionati tramite bando pubblico attraverseranno le vie cittadine a caccia di immagini originali che raccontino il loro punto di vista sulla città. A guidarli sarà Paolo Benvenuti, regista cinematografico impegnato, dal 1968, ad esplorare un’idea precisa di “morale della visione” affinata attraverso la collaborazione con Rossellini sul set de L’età dei Medici e la realizzazione di una serie di documentari e film. Tra i suoi ultimi lavori Segreti di Stato (2003), una rilettura della storia nazionale recente – in particolare sulla mafia e sulla strage di Portella della Ginestra – alla luce dei documenti de-secretati dei servizi segreti nord-americani.

Dopo una breve pausa, dal 26 gennaio al 10 febbraio il Foyer del Teatro Comunale “Francesco Cilea” di Reggio Calabria ospiterà la mostra d’arte contemporanea “Segni d’incontro” – Agostino Ferrari e Nja Mahdaoui. L’esposizione, che riunisce alcuni dei lavori personali più celebri dei due artisti e tre opere a quattro mani (due realizzate in performance pubbliche a Reggio a dicembre, una in Tunisia), arriva per la prima volta in Italia dopo il successo ottenuto al Centre National d’Art Vivant di Tunisi nel febbraio 2011.

“I percorsi di Agostino Ferrari, pittore milanese allievo di Fontana, e di Nja Mahdaoui, uno dei più grandi calligrafi e disegnatori del mondo arabo, sono partiti da basi culturali e tecniche molto diverse – sottolinea Martina Corgnati, storica dell’arte, responsabile del settore Arte Visive della Fondazione Horcynus Orca e curatrice della mostra – ma nel tempo si sono avvicinate fino a convergere: il primo ha interpretato il segno puro della pittura astratta come possibile scrittura e l’ha elaborata tanto da sospingerla fino a sfiorare la soglia della significazione; mentre il secondo è partito dalla calligrafia araba spogliandola progressivamente dalla valenza significante e trasformandola in puro florilegio di decorazione e motivi ornamentali che mimano la logica del testo ma di fatto non lo sono più. Da leggere qui non c’è più niente”.

L’incontro tra Ferrari e Mahdaoui si è dimostrato ricco di scoperte e potenzialità estetiche e culturali, decisive nel momento delicatissimo che la Tunisia stava vivendo, nel bel mezzo dalla Rivoluzione che aveva rovesciato il regime di Ben Ali e portato al governo il partito islamico di Ennada, nel pieno delle tensioni diplomatiche con il nostro paese a causa dell’ondata migratoria che si era abbattuta sulle coste di Lampedusa. In questo quadro, la collaborazione tra i due artisti si è caratterizzata fin da subito come un ponte culturale e un simbolo di speranza in un futuro di collaborazione, amicizia, libertà e dignità su entrambe le rive del Mediterraneo.

La mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 17.00 alle 20.00. Ingresso gratuito.

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Author: Cristina

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