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di Domenica Bumbaca
“Avvicinare i giovani alla cosa pubblica per renderli protagonisti del loro futuro”. Tante volte è stata pronunciata questa frase con l’obiettivo di far credere alle nuove generazioni di essere cittadinanza attiva. Ma quanti ci credono realmente? Ad ascoltare giovani e politici riuniti domenica scorsa a Portigliola sembrerebbe che i presupposti per un percorso culturale e civico ci siano tutti.
Ad organizzare il dibattito “Giovani e Vita Sociale: Sensibilizzazione e Proposte”, avvenuto nella Sala consiliare del Comune portigliolese, è stata la Consulta giovanile di Portigliola, con l’appoggio del Comune, della Pro-Loco e della Commissione Pari opportunità. Ad ospitare personalità politiche c’erano il sindaco Pasquale Panetta, il presidente della Consulta giovanile Roberto Ieraci e i presidenti di Pro-Loco e Pari opportunità Romano e Delfino.
Ad intervenire l’onorevole Angela Napoli, il consigliere regionale Giovanni Nucera, quello provinciale Maria Alessandra Polimeno. Presente all’incontro il coordinatore del Laboratorio di Formazione Politica della Locride Giancarlo Bova che ha illustrato il compito che questo Laboratorio andrà a ricoprire nell’intera fascia della Locride. È stata la Napoli ad aprire il dibattito, dopo i saluti del sindaco, esprimendo che « sono necessari interventi programmatici seri che abbiano un impatto sociale. È necessario un ritorno alla meritocrazia, solo così i giovani potranno liberarsi dall’apatia e dalla loro convinzione che la politica sia tutta uguale».
Nucera ha riferito che sono state presentate tre proposte di legge che sono in attesa di essere valutate dalla competente commissione consiliare riguardanti l’istituzione del Consiglio Regionale dei Giovani, in un secondo provvedimento si propone di favorire l’inserimento lavorativo dei giovani attraverso lo strumento dell’apprendistato, e per ultima è la proposta di legge regionale che detta “Norme per lo sviluppo delle politiche giovanili orientato al sostegno ed alla valorizzazione delle nuove generazioni.
La dottoressa Polimeno ha sottolineato l’importanza di un organo provinciale di raccordo fra le consulte giovanili, ricordando che il Consiglio Provinciale ha integrato e rivisto il regolamento deliberato dalla precedente legislatura, ma mai entrato in vigore”. E ha ribadito la vicinanza della Provincia ai giovani, rendendo noto che la provincia sta anche programmando l’apertura di alcuni sportelli informativi dislocati sul territorio. Sono intervenuti anche il presidente della Pro-Loco e il coordinatore provinciale di Fli Franco Romeo.
Il presidente della Consulta Giovanile Roberto Ieraci ha rimarcato le storiche difficoltà delle fasce giovanili nel corso della storia. «Vi è una caduta di credibilità verso quelle ideologie proposte da una classe dirigente che con il suo modo di fare e di agire togli fiducia. Molto proficua – afferma- sarebbe la cooperazione tra i diversi enti pubblici, le istituzioni per evitare una frattura generazionale che sfoci nella violenza come è successo con la protesta degli “Indignatos”». Il presidente ha concluso augurandosi che i rappresentanti politici si facciano portavoce e promotori delle istanza e delle esigenze dei giovani nelle opportuni sedi istituzionali.
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