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Venerdì 25 e sabato 26 novembre 2011 a Gerace (RC), ottavo appuntamento con la manifestazione 150 anni dell’Unità d’Italia. Le ragioni degli altri promossa dalla Regione Calabria, Assessorato alla Cultura e attuata dall’Arci Lamezia Terme – Vibo Valentia.
Come afferma l’Assessore Mario Caligiuri “Nel clima di celebrazioni che hanno costellato in ogni dove la nostra Penisola del Tesoro, l’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria ha voluto organizzare un appuntamento eretico ed ortodosso insieme, nella convinzione che la cultura rappresenti lo strumento fondamentale per capire e quindi per fare, accelerando il processo di cambiamento sociale che in Italia e in Calabria è sempre più avvertito. La nostra proposta culturale è articolata in undici eventi, dove, oltre alla presentazione di autori che negli ultimi due anni hanno alimentato in Italia una riflessione critica sulla costruzione della nostra identità nazionale, vengono previsti eventi teatrali, cinematografici, musicali e, per concludere, una mostra itinerante nella quale raccontare per immagini la pluralità culturale del nostro Paese.”
Gerace lega il proprio nome ad una pagina importantissima ma ancora poco conosciuta di storia risorgimentale: l’eccidio dei cinque martiri Michele Bello, Gaetano Ruffo, Pietro Mazzoni, Domenico Salvadori e Rocco Verduci. Cinque giovani, dai 23 ai 28 anni, animati da una profonda passione civile che li rese precursori del Risorgimento e che li spinse a combattere in nome di quella libertà che li condusse eroicamente alla morte. I cinque giovani furono infatti fucilati il 2 ottobre del 1847 nella Piana di Gerace e i loro corpi gettati nella fossa comune detta “della lupa”. A ricordo di quell’eccidio un monumento con un pannello in bronzo riportante i nomi dei 5 giovani, opera del maestro Francesco Jerace.
Nell’ambito della manifestazione 150 anni dell’Unità d’Italia. Le ragioni degli altri, il Comune di Gerace ospiterà due giornate di eventi e la mostra fotografica itinerante 150 Italia Unita, un racconto per immagini del lungo e doloroso percorso che ha portato all’Unità d’Italia.
>Venerdì 25 novembre, alle ore 17.30, presso la sala Consiliare del Comune, si terrà l’incontro con Vittorio Daniele, docente di Storia di Economia Politica all’Università Magna Graecia di Catanzaro e co-autore, insieme a Paolo Malanima (Professore di Storia Economica e Direttore dell’Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo del CNR) del libro Il divario Nord-Sud in Italia 1861-2011 (Rubbettino, 2011). Il libro è un’analisi lucida e appassionata delle differenze di sviluppo tra il Nord e il Sud del Paese, differenze tuttora irrisolte e irriducibili nonostante gli interventi realizzati. L’argomento trattato è quello dell’economia del Mezzogiorno d’Italia nei 150 anni, dall’Unità al primo decennio del XXI secolo. I temi affrontati, da cui emerge la fotografia di una “Italia a due velocità” – sono quelli delle differenze tra Nord e Sud nei decenni immediatamente successivi all’Unità, del prodotto pro capite per regione e poi nel Nord e nel Sud, del mercato del lavoro, della produttività.
> L’incontro con l’autore sarà preceduto da una breve performance teatrale “La festa dell’oblìo – Memoria e ipocrisia sull’unità d’Italia”della Compagnia Proskenion. Lo spettacolo alterna due vicende storiche precise: da un lato l’eccidio di Bronte e le vicende connesse allo sbarco dei Mille nell’entroterra siciliano dove si erano accese molte speranze di riscatto sociale da parte soprattutto della media borghesia e delle classi meno abbienti. Dall’altro un gruppo di politici che parlano alla gente dell’importanza dell’Unità d’Italia per il sud riportando molti stereotipi e pregiudizi comuni. Gli attori, Nino Racco, Vincenzo Mercuri e Ivan Falvo D’Urso tra “cunti, canti e mimo” sanno coinvolgere il pubblico presente annullando completamente la “quarta parete” e invitando gli spettatori a diventare essi stessi personaggi della rappresentazione.
> Sabato 26 novembre, alle ore 21.00, nella Chiesa di San Francesco, il concerto di Antiche Ferrovie Calabro-Lucane, gruppo musicale calabrese nato nel 2009 su un progetto di Ettore Castagna, musicista e ricercatore del mondo etno-musicale meridionale. Il gruppo si fonda sulla suggestione del viaggio periferico/ rurale delle littorine – i trenini a scartamento ridotto delle ferrovie regionali Calabro-Lucane – eseguendo un repertorio affascinante e poco conosciuto che è quello delle montagne al centro della Calabria: dallo Zomero, alle Serre, alla Sila. Gli strumenti sono necessariamente quelli del mondo contadino e pastorale di quest’area: zampogna a chiave, ciaramella, lira, chitarra battente, rullante e grancassa. Il sound è antico, evocativo e contemporaneamente divertente e coinvolgente.
La partecipazione agli eventi è gratuita.
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