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Il “Torrone di Bagnara”, eccellenza della tradizione alimentare del territorio reggino, avrà presto il bollino di qualità europeo: l’Indicazione geografica protetta (Igp). Questo pomeriggio, nella gremita Sala consiliare del Comune di Bagnara Calabra, si è conclusa con esito favorevole l’audizione pubblica prevista dall’iter procedurale per il riconoscimento delle denominazioni proposte ai sensi del regolamento CE n. 510/06.
Sono interventi alla riunione: Giuseppe Spoleti, vicesindaco del Comune di Bagnara Calabra, Giuseppe Zimbalatti, dirigente generale dell’Assessorato all’agricoltura e foreste della Regione Calabria, Lucio Dattola presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, Francesco Antonio Cardone, presidente dell’Associazione dei produttori del “Torrone di Bagnara”, Michele Ghezzi e Laura Madotto, funzionari del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali incaricati di presentare in forma pubblica il disciplinare.
Il progetto di valorizzazione e riconoscimento del “Torrone di Bagnara”, è nato da una iniziativa promossa e finanziata dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria. «Siamo ormai in dirittura d’arrivo. L’iter nazionale per il riconoscimento della Igp è terminato – ha dichiarato il presidente Lucio Dattola –. È dal 2004, come ha ricordato poco fa l’assessore Spoleti, che la Camera di Commercio di Reggio Calabria, insieme all’amministrazione comunale di Bagnara, affianca i produttori del “Torrone di Bagnara” nella difesa e nella valorizzazione del loro prodotto attraverso il marchio Igp. Questo eccellente alimento, nato nell’area di Bagnara alla fine del XIX secolo, è una delle eccellenze della tradizione culinaria locale e il suo riconoscimento a livello europeo è importante per riconoscere la singolarità di una produzione che caratterizza questa terra e questa cultura, per tutelarla da maldestre imitazioni. È un premio per chi, da generazioni ,si dedica a questa attività, mantenendo alta la qualità. È un passaporto per nuovi mercati. È una garanzia per i consumatori e dà un valore aggiunto al territorio».
«Il Torrone di Bagnara merita il marchio comunitario di prodotto IGP – ha dichiarato Giuseppe Zimbalatti, dirigente generale dell’assessorato Agricoltura della Regione Calabria –. Grazie all’impegno camerale e dell’assessore Trematerra stiamo portando a termine, insieme agli imprenditori del settore, una sfida che sembrava impossibile. Ma non è finita. Bisogna ricordare che l’IGP implica importanti oneri, come l’osservazione integrale del disciplinare e i controlli periodici. Gli artigiani del settore dovranno proseguire nel loro impegno assicurando non solo la sua qualità, ma anche la sua tracciabilità e la sua certificazione. Solo così il marchio IGP sarà una garanzia per i consumatori e un valore aggiunto della filiera produttiva e del territorio».
L’iter per il riconoscimento dell’IGP prevede ora la pubblicazione del disciplinare sulla Gazzetta Ufficiale. Dopo 30 giorni, se non vi sono opposizioni, il Ministero dell’Agricoltura trasmette la proposta alla Commissione dell’Unione Europea per l’esame di conformità, superato il quale il disciplinare viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale UE per sei mesi. Trascorso tale periodo senza opposizioni, il prodotto ottiene il riconoscimento e viene iscritto nell’apposito Albo comunitario.
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