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Domenica 3 agosto si è conclusa la 50a traversata dello Stretto di Messina. “Molto più che una gara… è un’emozione” è lo slogan di quest’anno .
Proprio per le emozioni che rende possibili, Anna Barbaro (categoria s12 – non vedenti,FINP), ha deciso di ripetere, per la seconda volta, questa esperienza. Non vedente da pochi anni, ha ritrovato nel nuoto e nel nostro mare la forza per rinascere. Lei stessa afferma “In acque libere mi sento felice e contenta, mi sembra di vedere. Ed è questo che mi spinge a voler provare le diverse sensazioni dello lo Stretto: il rumore dell’acqua, il vento, la corrente che muta direzione, la temperatura dell’acqua che cambia improvvisamente con raffiche di acqua fredda” .
Tali sensazioni, che una volta era considerate come di sottofondo, adesso risultano essere per Anna protagoniste dell’esperienza della traversata .
È arrivata 103a nella classifica assoluta, ma 1a nella categoria master25 con il tempo di 1 ora e 36 minuti, migliorando la sua prestazione di 5 minuti rispetto all’anno scorso. Non sono mancate le difficoltà. L’incontro con le meduse e i crampi durante la gara hanno rallentato la performance. Tuttavia, questo non cambia ciò che Anna ha provato anche quest’anno “Partecipare alla traversata è un’emozione unica per me che sono cresciuta a
Reggio Calabria e che la ricordo nella mia infanzia. È un grande traguardo raggiunto e posso dire io c’ero”.
La sua guida, Cristina Carresi, è un punto cardine in mare e, quest’anno, precisa Anna, c’è stata una bellissima intesa: “Lei, in acqua, è i miei occhi. È grazie a lei che posso partecipare a gare così belle”. L’allenatore è il Prof. Giuseppe Laface della ASD polisportiva team14 che ha come presidente la Sig.ra Silvanna Perrelli. È lui che tira tutto ciò che è positivo e negativo da Anna e fa in modo che affronti i suoi limiti in ogni allenamento. Difatti “la gara non è altro che il risultato di tanto lavoro di più persone che, facendolo con passione, mettono oltre la loro preparazione anche cuore ed anima tanto da sentirli gareggiare con te”. Questo è il modo di Anna di vivere la gara.
Il messaggio di una ragazza che, a differenza di tanti altri della sua età, non si arrende: “Lo sport ti rende autonomo, forte e pieno di energia. Sei parte di una squadra ed insieme si può superare ogni limite, che tu sia disabile o normodotato. Bisognerebbe sensibilizzare i più piccoli a non arrendersi e ad avvicinarsi allo sport. Loro sono il futuro”.
Infine, Anna rivolge un ringraziamento agli organizzatori Mimmo Pellegrino, Bruno Pecora, Giuseppe Vetere, tutti i collaboratori, gli arbitri e l’ amministrazione comunale di Villa San Giovanni.
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