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“Il Piano – ricorda il Co-Portavoce dei Verdi Ecologisti Calabria, Aurelio Morrone – è adottato ai sensi dell’art. 1-bis della L. 365/2000 e dell’art.17 comma 6-ter della legge 18 maggio 1989 n. 183 e successive modificazioni e integrazioni, dell’art.1 del D.L. 180/98, convertito con legge 3 agosto 1998 n. 267 e successive modificazioni, e della L.R. 35/1996. E’ giunto il momento di scrivere la parola fine – che s’impone, senza ulteriori perdi tento – perché in Calabria – rileva Morrone – si è in presenza di realtà territoriali indicate con la classificata di “Aree ad alto rischio (PAI)”, dove ogni ulteriore intervento di natura antropica non può che compromettere il precario esistente”.
Ecco quanto Evidenziano i Verdi Ecologisti Calabria alle Principali Istituzioni Elettive Regionali:
“Sulla specifica e complessa problematica pesa molto l’ingombrante attualità dei Cambiamenti Climatici, che deve far riflettere e suggerire una possibile strada maestra per l’immediato futuro. Siamo di fronte ad una condizione estrema che l’Umanità sta vivendo con crescente preoccupazione e tracimanti incertezze, senza contare i danni, ingentissimi, alle persone, al Patrimonio pubblico ed ai beni dei singoli.
In questi ultimi decenni il Quadro Climatico è a dir poco stravolto e gli eventi atmosferici normali sono divenuti eventi atmosferici cosiddetti estremi. Alla furia devastante di questi eventi atmosferici si associano, in una sorta di sinergismo catastrofico, l’impermeabilizzazione del territorio, causa della cementificazione selvaggia per la realizzazione di opere viarie, di infrastrutture sensibili come ospedali, scuole, strutture ricreative e ricettive, in prossimità degli impluvi, sbarrando, deviando e in molti casi forzando in canali di cemento i torrenti e i fiumi.
Le conseguenze sono gli effetti distruttivi (a volte drammatici), che ormai conosciamo benissimo: interi quartieri allagati, palazzi e case da evacuare e abbandonare, strade e ferrovie che crollano, attività produttive distrutte e, nei casi più gravi, perdite di vite umane. Ecco perché diciamo: BASTA!
Anche il Presidente USA, Obama e il Santo Padre, Bergoglio, solo per indicare due personalità mondiali, ci ricordano che bisogna agire in fretta, auspicando che la Conferenza Mondiale sul Clima, che si terrà a Parigi il prossimo Dicembre 2015, produca qualcosa di efficace e non solo inutili promesse.
Gli effetti dei Cambiamenti Climatici sono globali e per questo occorrono azioni coordinate sul piano mondiale. Ma le azioni locali sono quelle che possono fare la differenza se sommate!”
“La nostra Regione – sostiene Aurelio Morrone – che crediamo possa fare da apripista per le altre Istituzioni, dovrà nell’immediato, a parte gli interventi per mitigare il rischio idrogeologico, porre fine a una cattiva abitudine, che somiglia tanto alle prescrizione dei reati, delle deroghe alle norma che rappresenta un opzione di aggiramento della legge.
Infatti, non è possibile che allo stesso tempo esista una legge che vieti di realizzare qualsiasi opera in una certa area, definita a rischio massimo, per poi “ripescarla”, a seguito di interventi di mitigazione del rischio, e così diventare area dove è possibile realizzare qualsiasi infrastruttura.
Tutti possono, con facilità, constatare nei propri comuni la dinamica dell’applicazione di questa vera e propria anomalia, autentica distorsione normativa. Infatti, rileviamo l’esistenza di opere, si badi bene non solo illegali, cioè abusive, a volte realizzate dal Pubblico all’interno di aree a forte rischio idrogeologico, proprio grazie all’applicazione delle famigerate deroghe.
In assenza di una norma più restrittiva, che spazza via questo abuso delle deroghe, difficilmente arginiamo, in modo efficace, il conseguente fenomeno devastante, da debellare senza indugi. Non è necessario ricordare i luoghi investiti dal fenomeno del dissesto, poiché è cosi esteso da non risparmiare più nessuno e ogni amministratore di comune si vede costretto a sollecitare l’intervento dello Stato o della Regione per la ‘messa in sicurezza’ il proprio territorio a tutela dell’incolumità dei cittadini”.
“A questi Amministratori – conclude il Co-Portavoce regionale dei Verdi Ecologisti,Aurelio Morrone – chiediamo di associarsi alla nostra proposta, rivolta al Consiglio Regionale e alla Giunta, guidata da Mario Oliverio, di voler approvare, in sede legislativa, una norma che cancelli l’Istituto della Deroga. L’occasione dell’aggiornamento del PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) è quella giusta, altrimenti riguardo ad investimenti e utilizzo di fondi europei si continuerà in una prassi di spesa, com’è avvenuto in tutti questi anni, che poco ha inciso per ridurre il carico di problematicità che incombono sul territorio calabrese”.
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