Tripodi chiede “lumi” sulla morte di Ferraro

Questo post é stato letto 24100 volte!

“Esprimo piena partecipazione e totale solidarietà  alla famiglia di Aldo Ferraro, l’operaio di 33 anni morto in un incidente sul lavoro  nel cantiere di Bocale di reggio calabria dove  si stanno realizzando i lavori riguardanti le opere collaterali  relative alla diga sul Menta. Ma anche, soprattutto, tanta rabbia ed amarezza all’indomani dell’ennesima vita spezzata sul posto di lavoro”. A riferirlo, in una nota, il segretario regionale e responsabile Mezzogiorno del Pdci-Federazione della Sinistra, Michelangelo Tripodi, che ha già presentato in consiglio regionale un emendamento al fine di pervenire all’approvazione in  extremis, del progetto di legge riguardante l’istituzione di un fondo di solidarietà per le famiglie delle vittime dei caduti sul lavoro. Tripodi ribadisce “l’inadeguatezza di un’organizzazione del lavoro senza adeguate tutele e garanzie venuta di nuovo drammaticamente a galla con l’ennesima e tragica morte bianca in Calabria”. “Purtroppo di lavoro si continua a morire sotto la totale indifferenza di un vergognoso sistema legislativo che permette agli imprenditori di farla franca – sottolinea – di rimanere immuni da gravi responsabilità. Bisogna punire, invece, severamente tutti coloro che non rispettano le regole e non investono in prevenzione”. “I dati sulle cosiddette morti bianche continuano a parlare di un vero e proprio stillicidio insopportabile – aggiunge Tripodi  –. La situazione è a dir poco drammatica, la misura è stracolma. Siamo stanchi di assistere a queste tragedie, di vedere intere famiglie piangere i loro cari”. “E’ totalmente inaccettabile – denuncia ancora Michelangelo Tripodi – una politica dei ‘padroni’ per i ‘padroni’ che non rispetta le regole e non investe in prevenzione, sacrificando sull’altare del profitto e dell’insicurezza tanti lavoratori calabresi, italiani e stranieri. Siamo profondamente  contrariati dall’azione di un governo di centrodestra che davanti a simili tragedie si è finora contraddistinto solo affermando vergognosamente che bisogna educare al rispetto delle regole i lavoratori. Si mettano una mano sulla coscienza tutti coloro che, con la loro indifferenza, sono i veri responsabili di questo triste stillicidio quotidiano”.  “E’ bene ribadirlo – afferma Tripodi –  come Comunisti Italiani saremo sempre a fianco dei lavoratori e non ci stancheremo mai di lottare per i loro diritti, per rivendicare ancora una volta più tutela, più sicurezza e più garanzie sul posto di lavoro. Non ci stancheremo mai di contrastare tutti coloro che dimostrano di essere asserviti ai poteri forti dell’economia, che schiacciano qualsiasi diritto e che non si fermano a riflettere neanche di fronte alle tragedie umane di troppe vittime innocenti e al dolore delle loro famiglie”. “Mi auguro – afferma ancora Michelangelo Tripodi – che su questa ennesima agghiacciante vicenda, avvolta da un inquietante silenzio, venga fatta piena luce. Un operaio, un uomo di soli 33 anni è morto in modo a dir poco raccapricciante e bisogna fare giustizia. Un’ennesima incolpevole vittima – conclude il segretario regionale del PdCI – che rende ancor più necessaria la rapida approvazione, prima della fine della legislatura, della legge da me presentata da tempo per l’istituzione di un fondo di solidarietà a favore delle famiglie delle vittime di incidenti mortali sui luoghi di lavoro.

Questo post é stato letto 24100 volte!

Author: Francesco Iriti

Storico Direttore di www.ntacalabria.it, ed ideatore insieme a Nino Pansera della testata ntacalabria.it, E' giornalista pubblicista dal 2008. Vive in Irlanda da circa 10 anni come Digital Marketing Manager, ma porta avanti il giornale con l'aiuto di vari collaboratori che hanno sposato il progetto di Ntacalabria.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *