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Aspettavamo fiduciosi la proclamazione degli eletti al Consiglio Provinciale da parte dell’Ufficio Elettorale Centrale costituito presso la Corte d’Appello.
Purtroppo, constatiamo amaramente che il collegio incaricato ha inteso sposare la linea più comoda, ovvero quella di confermare la ripartizione dei seggi, illegittima ed arbitraria, fatta sul sito del Ministero dell’Interno.
La memoria presentata dal gruppo di candidati del Partito dei Comunisti Italiani, abbastanza puntuale e corposa, è stata esaminata probabilmente con poca attenzione.
Forse i tempi ristretti o l’eccessiva fretta nell’assumere la decisione evidentemente non hanno consentito all’Ufficio Elettorale di ponderare adeguatamente la questione, svolgendo il necessario approfondimento.
Ciò è dimostrato dalla scrittura del verbale, dove per resistere alle tesi del nostro partito, vengono richiamate due sentenze.
Stranamente la prima, quella del TAR Toscana sez. V n. 395/2006, poco ci azzecca di materia elettorale, visto che la stessa è relativa al ricorso di una società che compie indagini nel sottosuolo per la mancata aggiudicazione di un appalto. Oltretutto sembrerebbe che il TAR Toscana non abbia neppure cinque sezioni.
La seconda sentenza richiamata la n. 794/2001 del Consiglio di Stato, invece è relativa alla Provincia di Salerno, che tratta un caso non paragonabile a quello di Reggio Calabria, e che viceversa propone un ragionamento logico con risultanze opposte a quelle sostenute dall’Ufficio centrale.
Si evidenzia inoltre, che tale sentenza fa riferimento a norme regolamentari abrogate dall’articolo 75 del Testo unico degli Enti Locali, l’unica norma di legge attualmente vigente che disciplina la distribuzione dei seggi per il Consiglio Provinciale.
Pertanto, siamo convinti che sia stato compiuto non solo un errore tecnico-giuridico ma attraverso ciò si è compiuta una limitazione ad un principio di democrazia in quanto mentre la legge assegna il seggio al PdCI, lo stesso è stato illegittimamente attribuito al segretario provinciale di SEL Nucera, che ha poco da vantarsi per il risultato dell’ 1,8% pari a 5.052 voti racimolato da SEL alle ultime provinciali, ben al di sotto dei numeri minimi necessari per ottenere il diritto alla rappresentanza in seno al Consiglio Provinciale.
Viceversa, il PdCI ha totalizzato il 3,3%, conquistando l’ottavo quoziente utile della graduatoria decrescente prevista ai sensi del comma 6 dell’articolo 75.
Pertant,o trattandosi di un diritto negato a 9154 elettori del PdCI della Provincia di Reggio Calabria annunciamo di presentare il ricorso al TAR per ristabilire il diritto alla rappresentanza democratica, violato ingiustamente prima dal Ministero dell’Interno e poi dall’Ufficio elettorale Centrale.
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