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“Ed è ancora una volta colpa del maltempo! Le morti, le distruzioni di abitazioni, i danni alle infrastrutture (compresi pezzi di strade e ferrovie!) che periodicamente si verificano in Calabria, sarebbero responsabilità delle forti piogge. Frane, esondazioni, smottamenti, che seguono oramai puntuali ogni perturbazione, vengono descritti come fenomeni naturali“.
Questo è quanto afferma Pino Scarpelli, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista.
“I disastri che avvengono nei nostri territori, e che oramai costituiscono una vera e propria emergenza, sono drammi annunciati e le lacrime di coccodrillo che la politica che gestisce la regione (e prima, fin quando esistevano, le province), sia dal centrodestra che dal PD, risuonano caricaturali ed oscene.
Costruzioni di edifici su terreni scoscesi e franosi (spesso con tanto di regolari permessi, rilasciati a volte “in deroga”), incalanamenti forzosi dei torrenti, negazione dei rischi alluvionali e sismici pure evidenti ed evidenziati, rappresentano l’eclatante normalità di una gestione del territorio calabrese assolutamente priva di ogni attenzione alla sua fragilità e finalizzata solo a produrre favori e clientele, a proteggere affari e profitti dei potentati locali.
E’ urgente e necessario – conclude Scarpelli – invertire decisamente la rotta, realizzare una politica di consumo zero del territorio, sequestrare ed abbattere quanto non è possibile salvaguardare con lavori di consolidamento, investire energie e denari nella difesa del territorio e nella lotta al dissesto. Il riassetto idrogeologico del suolo è una priorità da affrontare ed ha bisogno di piani e progettualità adeguati: si scontenteranno i clientes e gli amici degli amici, ma si garantirà la sicurezza delle popolazioni e dei territori. Altro che ponte sullo Stretto!”.
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