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Riceviamo e pubblichiamo:
L’intera classe politica del melitese è stata azzerata.
Occorre fare una seria ed obiettiva analisi, senza riguardi e con giudizi anche duri, perché è necessario analizzare il risultato elettorale con chiarezza per poter sperare in un futuro con una classe dirigente più qualificata e rappresentativa a servizio delle nostre popolazioni.
Non abbiamo più rappresentanti nelle istituzioni provinciali o regionali, nemmeno all’opposizione.
La politica dell’amministrazione provinciale, a guida Morabito, è stata fallimentare, senza un coordinamento ed una programmazione sui problemi più urgenti e di importanza risolutiva come l’occupazione e la viabilità, preferendo gli interventi a pioggia, lo sperpero di risorse come i 100 e più mila euro per una manifestazione canora.
Ma il solito egoismo, le diatribe interne ed i calcoli di future prospettive elettorali hanno provocato uno tsunami politico istituzionale di imprevedibili conseguenze.
Non si è capito perché al comune di Melito, un paio di mesi prima delle elezioni provinciali, si sia verificato un rimpasto anomalo con qualche estromissione importante. Non è chiara neppure quella singolare frammentazione all’interno dell’amministrazione con un proliferare di candidati in vari ed opposti schieramenti.
E’ la strategia politica del bunga bunga, che ha sempre affossato qualsiasi prospettiva di sviluppo, di cooperazione e di avanzamento del nostro territorio, constatando amaramente come una programmata convergenza di voti su candidati scelti tra i più capaci e rappresentativi avrebbe fatto eleggere soggetti istituzionali di elevato livello politico ed amministrativo.
Il clima pre-elettorale così arroventato e dilaniato potrebbe essere interpretato come un tentativo di tenere sotto scacco eventuali futuri aspiranti amministratori.
Con la desertificazione della classe politica del comprensorio melitese, il vero vincitore di questa tornata elettorale è il sindaco Iaria il quale – con il divide et impera – ha pesantemente ipotecato le imminenti elezioni comunali, creando validi spazi di manovra in un contesto politico disorientato, indebolito, fibrillante.
Alle prossime elezioni comunali sembrerebbe profilarsi all’orizzonte un clima da “l’uno contro l’altro armato”, con gruppi incapaci di dialogare, di cooperare e di programmare un futuro migliore, favorendo l’elezione di una classe dirigente di elevato spessore politico ed amministrativo.
Speriamo che il clima si possa svelenire, che si inizi a dialogare, che si facciano iniziative e programmi credibili, che ci si unisca, superando invidie e rancori, per il bene della collettività, per difendere un Ospedale a rischio chiusura, per valutare le opportunità di lavoro presenti su un territorio che vanta il più alto indice di disoccupazione di tutto il Meridione.
Saverio Zuccalà
Componente il Direttivo Provinciale e Nazionale dei Socialisti Uniti – Nuovo PSI –
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