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Le indagini della Magistratura su Rosarno con l’arresto di 31 “caporali” stanno portando alla luce quello che noi, come i movimenti per i diritti dei migranti avevano immediatamente denunciato.
Alla base dei fatti di Rosarno fu non solo l’aggressione subita, ma la condizione quotidiana di sfruttamento estremo a cui sono sottoposti i lavoratori migranti. Orari di lavoro lunghissimi, paghe bassissime, ricatti continui e condizioni di vita disumane per garantire le produzioni del comparto agricolo calabrese. Il ministro Maroni che allora dichiarò, secondo copione, che il
problema era l’acquiscenza verso l’immigrazione clandestina, dovrebbe chiedere scusa ai migranti. Oggi come ieri il problema è l’acquiscenza verso lo sfruttamento del lavoro, oggi come ieri senza una legislazione che consenta la regolarizzazione dei lavoratori migranti continuerà ad esistere chi lucra sullo sfruttamento e produce, lui sì, illegalità.
Roberta Fantozzi,
Segreteria Nazionale Prc-Se
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