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Uno dei pochi, anzi, l’unico cantiere edile della città in piena attività lavorativa, sta, silenziosamente, per chiudere i battenti con le gravissime conseguenze occupazionali ed economico-sociali che ne deriveranno.
Ci riferiamo al cantiere per la costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia e non si tratta di una provocazione.
Siamo, infatti, venuti a conoscenza che la Bentini SpA ha formalmente comunicato il licenziamento, con scaglioni che inizieranno alla fine del corrente mese di aprile e termineranno nel prossimo mese di novembre, dei 67 lavoratori, dei quali 62 operai e 5 impiegati, impegnati nella realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia.
La notizia rappresenta una doccia gelata per la già fragilissima economia reggina che non aveva certamente la necessità di dover contare altri 67 licenziamenti.
Un enorme massacro e una vera e propria macelleria sociale.
E’ del tutto evidente che la decisione della Bentini SpA costituisce, nei fatti e al di là delle parole di circostanza che seguiranno la presente denuncia pubblica, il concreto disimpegno rispetto ai tempi di consegna e, più in generale, addirittura, riguardo l’effettiva conclusione dei lavori e, quindi, la consegna del nuovo Palazzo di Giustizia.
E’ noto, come dichiarato dalla stessa azienda appaltatrice, che i lavori per la realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia, iniziati molti anni fa, sono ancora in piena fase di costruzione, infatti la percentuale dei lavori realizzati alla data odierna è all’incirca del 70%.
Pertanto, la decisione di procedere al licenziamento di tutti i 67 lavoratori impegnati nell’importante cantiere edile equivale, evidentemente, a dovere registrare una nuova enorme incompiuta nel nostro territorio.
Uno schiaffo per tutti coloro che, giustamente, aspettano, forse da troppo tempo, il nuovo Palazzo di Giustizia.
Siamo totalmente convinti che la grave decisione della Bentini SpA è, indubbiamente, legata alla bancarotta e al dissesto economico-finanziario del Comune di Reggio Calabria che, evidentemente, non avrà rispettato e mantenuto fede agli impegni e ai pagamenti a favore della stessa Bentini.
Tutto ciò sta accadendo per precise responsabilità della giunta comunale e con l’evidente avallo e la complicità della silente e sterile pseudo-opposizione comunale che, troppo spesso, ha coperto le malefatte della fallimentare giunta del Pdl e del centrodestra.
Noi Comunisti siamo vicini e solidali ai lavoratori e alle loro famiglie in questo momento di incertezza e difficoltà.
Adesso non c’è più tempo da perdere e si deve rapidamente operare, a tutti i livelli istituzionali, per scongiurare i 67 licenziamenti e la conseguente paralisi dei lavori di costruzione del tanto atteso nuovo Palazzo di Giustizia.
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