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Le dichiarazioni offensive e provocatorie contro la scuola pubblica pronunciate dal Presidente del Consiglio Berlusconi rappresentano l’ultima conferma della volontà distruttiva messa in atto dal governo per demolire quello che rimane del sistema scolastico pubblico italiano.
In questo quadro, i tagli alla scuola pubblica causati dalle scelte intollerabili del Governo Berlusconi e del Ministro Gelmini, colpiscono in maniera brutale la Regione Calabria.
Continua la macelleria sociale che solo nella nostra regione già negli anni passati ha provocato la perdita di migliaia e migliaia di posti di lavoro nell’organico dei dirigenti, dei docenti e del personale ATA.
Per il prossimo anno scolastico 2011/2012 in Calabria si annunciano nuovi, gravissimi ed insostenibili tagli all’organico con la perdita di circa 1.500 posti di docenti e di personale ATA.
In particolare, per i docenti, si registrano 62 posti in meno nella scuola dell’infanzia, 377 posti in meno nella scuola primaria, 131 posti in meno nella scuola media e 523 posti in meno nella scuola superiore.
Si tratta del colpo finale arrecato alla scuola calabrese, all’occupazione e al diritto alla studio dei giovani e degli studenti.
Infatti, con questo ennesimo taglio dell’organico, la Calabria viene relegata in coda tra le regioni italiane e l’offerta formativa che la scuola sarà capace di erogare rischia di essere fortemente compromessa, nonostante la dedizione e lo spirito di sacrificio dimostrato dai dirigenti, dagli insegnanti e dal personale ATA che giornalmente tengono in piedi una baracca che fa acqua da tutte le parti.
Tutto questo è, nei fatti, l’anticamera del “federalismo scolastico” che rappresenta uno dei principali obiettivi che la Lega nord di Bossi vuole realizzare per portare a compimento il suo disegno di spaccatura e divisione del paese.
E’ necessario bloccare questo processo sciagurato per difendere e rilanciare la qualità del servizio scolastico e per dare una speranza di futuro a migliaia di insegnanti e lavoratori scolastici precari, che sono oggi condannati se tutto va bene ad un lavoro precario a vita.
Per scongiurare gli effetti nefasti sulla Calabria delle politiche e delle scelte governative chiediamo che, finalmente, il Presidente Scopelliti faccia sentire la voce della regione, difendendo i suoi interessi, senza continuare a subire passivamente operazioni che colpiscono la scuola calabrese, riducono drasticamente l’occupazione e abbassano la qualità del servizio scolastico.
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