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Sono trascorsi due mesi dalle elezioni regionali che hanno visto il trionfo plebiscitario, con oltre il 60% di voti, di Mario Oliverio, ma non è cambiato nulla. Sono inutilmente trascorsi due mesi scanditi da annunci, promesse, minacce, ma, soprattutto, da quelli che sembrano essere accordi poco confessabili con personaggi e lobbies politico-affaristiche che, dopo una vittoria così schiacciante, non avremmo pensato, e voluto, che potessero tornare in gioco.
Dopo due mesi il nuovo Presidente della Regione più povera d’Italia, della Regione che è in fondo a tutte le classifiche europee, non riesce a prendere una sola decisione degna di questo nome, non riesce a compiere un solo atto concreto. Non compone la giunta, non procede all’eliminazione degli enti inutili e delle società in house che appesantiscono improduttivamente il bilancio regionale. Soprattutto, non riesce neanche ad affrontare, non pretendiamo una immediata risoluzione, il problema principale che è costituito dalla Sanità.
Il grumo di interessi che si è coagulato intorno alla Salute pubblica è, innanzitutto, di natura economica perché, grazie alla sciagurata modifica del Titolo V della Costituzione, la responsabilità di questa materia è stata affidata alle Regioni che in tal modo si trovano a gestire centinaia di milioni di euro ogni anno.
Rifondazione comunista chiede al presidente Oliverio di sciogliere, da subito, questo grumo di interessi trovando la forza, il coraggio e l’integrità morale per rimuovere le lobbies politico-affaristiche che si sono arricchite a scapito della salute dei cittadini. Deve trovare il modo di restituire dignità al servizio pubblico sanitario che in Calabria è stato ridotto in rovina, riorganizzandolo e rifiutando complicità con le pratiche e le manovre affaristiche e mafiose che continuano a perpetrarsi e che sono, ormai, sotto gli occhi di tutti.
Rifondazione comunista chiede al Presidente Oliverio di iniziare, finalmente, a governare per risolvere, al più presto, le innumerevoli emergenze di questa Regione. C’è da mettere mano, oltre che alla sanità, all’occupazione, ai trasporti, all’ambiente (dal rischio idrogeologico ai rifiuti ed ai beni comuni), ai beni culturali ed al turismo. Ed i primi segnali arrivati con le proroghe, nel settore dei rifiuti, di provvedimenti illegittimi ci preoccupano molto.
Rifondazione comunista chiede al Presidente eletto un sussulto di dignità e di orgoglio che dovrebbero derivargli dall’antica appartenenza, da lui stesso rivendicata, a quella parte politica, sociale e culturale che aspirava alla uguaglianza dei diritti, alla redistribuzione della ricchezza ed alla piena occupazione.
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