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Dopo i danni causati dalle violente mareggiate che due settimane fa hanno colpito il tirreno cosentino, interviene il Consigliere Regionale del PdL, Antonio Pizzini, che annuncia una sua richiesta d’intervento al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al Capo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, Guido Bertolaso, e al Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. “Dopo le passerelle e le promesse d’intervento cui abbiamo assistito nei giorni scorsi, lontano da quei clamori e dalle adunanze di partito, ho inteso scrivere alle massime autorità nazionali non solo per chiedere un congruo intervento economico a sostegno di quanti sono stati colpiti dalla forza inarrestabile della natura, ma anche per sollecitare un controllo ed un intervento mirato sulle opere da realizzare per l’immediato ripristino di quanto danneggiato e per quanto deve essere prontamente programmato a tutela delle coste calabresi, soprattutto in funzione della prossima stagione balneare. A mio avviso, sarebbe prioritario convocare una conferenza regionale sull’ambiente per comprendere lo stato del patrimonio costiero della nostra regione e per selezionare opere durevoli che salvaguardino quel poco di buono che ancora le nostre spiagge e le nostre coste presentano. Non bisognerà solo intervenire presto lì dove si sono verificati i danni, ma bisognerà soprattutto intervenire bene per risolvere l’emergenza che si è determinata, potendo magari contare sulle capacità professionali e sulla velocità d’azione del nostro Governo, efficacia già ampiamente dimostrata in tutta Italia nelle recenti sciagure che l’hanno purtroppo colpita in ogni suo angolo. Così come è altrettanto vero che bisognerebbe dire ai calabresi che se tutti noi vogliamo guardare in faccia la realtà dobbiamo ammettere che in questi anni le amministrazioni di sinistra non solo non hanno saputo difendere i propri litorali ma che quando hanno provato a farlo queste hanno soltanto commesso gravi errori. E magari domani, ancora una volta, ci vedremo costretti a dover chiedere al Governo l’ennesima dichiarazione di stato di calamità, senza prima ricordare a noi stessi che le mareggiate sono un fenomeno che è possibile prevenire: non tanto nel loro verificarsi temporale ma, certamente, sulle possibili conseguenze della drammatica eventualità. È giunto il momento che si finisca di elargire sovvenzioni per opere che hanno il solo fine del favore elettorale o per una mera benevolenza nei confronti di qualche amico sindaco. È giunto il momento di considerare una vera politica delle coste. Chi paga questi disastri non sono solo quei cittadini laboriosi che vedono le proprie attività messe a rischio o addirittura distrutte per l’inconsistenza di opere durevoli a tutela di coste, lungomari, spiagge e porti turistici. Chi paga sono anche tutti quei cittadini calabresi che non riescono da anni ad usufruire delle bellezze delle nostre coste, della limpidezza delle acque in cui un tempo si bagnavano, delle infrastrutture che dovrebbero accoglierli e consentire loro di vivere vacanze decenti e degne di essere chiamate tali”. Ma l’esponente del centrodestra si spinge oltre e rilancia. “I recenti effetti delle mareggiate ribadiscono che l’emergenza per i litorali calabresi sarà sempre più costituita dai fenomeni erosivi. Bisogna che si evidenzino presto ed attentamente tutte le aree di maggiore rischio, oltre a costituire un piano di interventi strutturali, magari finanziato dai fondi europei. Altre strade percorribili potrebbero essere quelle di un decreto da parte del Consiglio Regionale, di consentire un abbattimento del cinquanta per cento dei canoni dei titolari degli stabilimenti o delle attività collegate al turismo balneare, oppure la possibilità di chiedere un mutuo gratuito per dieci o venti anni garantito al cento per cento dalla Regione. Senza dimenticare le opere infrastrutturali, come spiagge attrezzate, porti, lungomari, strade e ferrovia, seriamente danneggiati o addirittura distrutti dalla forza del mare. Alla Provincia di Cosenza, all’ANAS, a Trenitalia e alle Capitanerie di Porto chiedo di intervenire subito su quanto di loro diretta competenza, al fine di ripristinare celermente quanto distrutto o seriamente danneggiato. Fruibilità, percorribilità e mobilità innanzitutto, unitamente ad un’offerta strutturale e professionale che possa garantire ai tanti imprenditori colpiti di riprendersi dal grave danno economico subito”.
on. Antonio Pizzini
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