Piano anticorruzione, Mario Oliverio scrive a Cantone

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La prevenzione della corruzione– si legge nel comunicato stampa della presidenza della Regione Calabria– è uno dei punti cardinali che orientano l’azione della Giunta regionale, guidata da Mario Oliverio, che ha approvato, come primo atto della prima seduta del ventuno luglio scorso, l’Aggiornamento al Piano triennale di prevenzione della corruzione ed ha, poi, deciso di costituirsi parte civile in tutti i processi per reati connessi all’indebita percezione ed all’utilizzo fraudolento dei fondi comunitari ed ha stabilito di introdurre sistemi di monitoraggio trasparente delle gare e, in particolare, dei tempi delle medesime.

Prima ancora che divorare risorse economiche, la corruzione lacera il capitale sociale di una comunità. Per questo motivo, la ricostruzione di un tessuto di regole condivise e, responsabilmente, rispettate da tutti costituisce condizione essenziale per la crescita economica e lo sviluppo civile della Calabria. In questa stessa logica, e portando a compimento quanto già personalmente preannunciato in un incontro nella sede romana della Regione, il Presidente Oliverio ha inviato al Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, la formale richiesta della stipulazione di un Accordo di vigilanza collaborativa.

Tale Accordo – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – trova fondamento nell’art. 4 del Regolamento in materia di attività di vigilanza e di accertamenti ispettivi, che consente alle stazioni appaltanti di chiedere all’Autorità di svolgere un’attività di vigilanza, anche preventiva, finalizzata a verificare la conformità degli atti di gara alla normativa di settore, all’individuazione di clausole e condizioni idonee a prevenire tentativi di infiltrazione criminale, nonché al monitoraggio dello svolgimento della procedura di gara e dell’esecuzione dell’appalto.

L’obiettivo perseguito dal Governo regionale è di rafforzare ed assicurare la correttezza e la trasparenza delle procedure di affidamento poste in essere dalle strutture regionali,  ridurre il rischio di contenzioso in corso di esecuzione ed operare con efficacia dissuasiva di eventuali condotte corruttive o comunque contrastanti con le disposizioni di settore”.

 

 

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