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Sulla vicenda del federalismo municipale Berlusconi alla fine ha gettato la maschera, evidenziando ancora una volta, ove vi fossero ancora dubbi, il vero volto di un personaggio politico che rappresenta l’essenza dell’antimeridionalismo.
Non era bastato che l’altra sera, alla vigilia della partita Milan-Napoli, se ne fosse uscito, con l’infelice battuta “andiamo a battere il Sud”, che ha suscitato un coro di proteste nei napoletani e nei meridionali che hanno schiena dritta.
Ieri alla Camera dei Deputati si è davvero superato quando nel taschino della giacca ha sfoggiato il fazzoletto verde dei leghisti, simbolo di spaccatura e di divisione del paese.
E’ davvero incredibile che l’Italia possa ancora avere un Presidente del Consiglio che si abbandona a manifestazioni così deprecabili, disgustose ed offensive.
Specialmente ove si consideri che il provvedimento approvato a colpi di voto di fiducia rappresenta un ulteriore passo in avanti sulla strada della spaccatura definitiva e radicale del paese, allargando ancora di più il divario fra il Nord e d il Sud.
Cosa che, peraltro, i cittadini meridionali hanno capito bene. Tant’è vero che solo il 18 %, e cioè un’infima minoranza, ha dichiarato di essere favorevole ad un provvedimento che rappresenta un attacco senza precedenti ai diritti e alle conquiste del Sud e dei suoi cittadini.
Nonostante il martellamento mediatico del pensiero unico della classe politica e dei mezzi di informazione che ne esaltano le virtù come se il federalismo fosse la panacea di tutti i mali, i cittadini dimostrano di avere una coscienza critica capace di riflettere e di esprimere giudizi autonomi.
Anche le pietre hanno ormai capito che il federalismo è il provvedimento più leghista per eccellenza e, quindi in quanto tale, quello più antimeridionalista ed anticalabrese. Non a caso nei giorni scorsi i vari Bossi, Berlusconi, Calderoli e Tremonti si sono sperticati nelle dichiarazioni trionfalistiche parlando addirittura di svolta storica.
Certo per costoro si porta a compimento un disegno che coltivano da anni: quello di affondare definitivamente il Sud del paese, abbandonandolo al suo destino, scippando e rapinando le sue risorse e utilizzandolo tutt’al più come sito per i rifiuti che il nord produce.
E’ davvero paradossale, ma fino ad un certo punto, che tutto questo accada mentre siamo alla vigilia del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Si celebra retoricamente l’unità mentre il paese è più diviso che mai ed il Sud non è mai stato così distante dal Nord.
Altro che “svolta storica”, il federalismo municipale rappresenta un colpo definitivo alle speranze della Calabria e del Sud.
I fazzoletti verdi sventolati da Berlusconi, Bossi, Calderoni e dagli altri leghisti sono l’ emblema ed il suggello di questa vergognosa operazione.
Concretamente ciò significa più tasse sulle spalle di tutti i cittadini e meno servizi, meno sanità, meno istruzione, meno assistenza, meno welfare, meno tutela sociale per i cittadini del Sud e della Calabria.
Di questo dovranno rispondere e rendere conto, innanzitutto, tutti quei parlamentari del centrodestra che sono stati eletti con i voti della Calabria e del Sud e che adesso votando per il federalismo, hanno rinnegato il mandato ricevuto, tradendo il territorio e dimostrandosi servi degli interessi nordisti.
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