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Rita Bernardini è stata ricoverata lo scorso 21 giugno a causa di un malore manifestatosi dopo la sospensione dello sciopero della fame di 25 giorni portato avanti con l’obbiettivo di far approvare la parte penitenziaria della riforma penale e per il diritto alle cure dei malati che assumono farmaci a base di cannabis e che, come il Bediol, non sono attualmente reperibili sul mercato. Azione non violenta che ha fatto seguito ai due precedenti scioperi della fame di 30 giorni portati avanti in occasione delle marce per l’amnistia del 6 novembre 2016 (giubileo dei carcerati) e di Pasqua 2017. Iniziative che hanno registrato la mobilitazione di più di 25.000 detenuti e loro familiari, associazioni di tutti gli orientamenti, professionalità del mondo penitenziario, sindaci, rappresentanti delle istituzioni, giuristi.
Prosegue la mobilitazione per il raggiungimento dei 3.000 iscritti entro il 2017 e altri 3.000 nel 2018 per scongiurare la chiusura del Partito Radicale, obiettivo posto dalla mozione del 40° Congresso straordinario, convocato dagli iscritti a settembre scorso presso il carcere di Rebibbia.
Dopo il successo della “Carovana per la Giustizia” organizzata assieme alle Camere Penali in Calabria durante la quale sono state raccolte circa 3.000 firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare dell’UCPI per la separazione delle carriere dei magistrati, decine di iscrizioni al Partito Radicale, effettuate numerose visite negli istituti penitenziari e dibattiti di grande spessore si appresta a replicare l’iniziativa in Sicilia, volta anche a rafforzare l’organizzazione della mobilitazione per un Grande Satyagraha, che riprenderà con la forma dello sciopero della fame collettivo, a partire dalla seconda metà di agosto assieme a tutti coloro che hanno a cuore gli obiettivi del Partito Radicale sulla riforma dell’ordinamento penitenziario e sull’effettività dell’accesso alla cannabis terapeutica.
Auspichiamo con forza che il ministro della Giustizia Andrea Orlando e la ministra della Sanità Beatrice Lorenzin accolgano la mobilitazione che c’è stata con lo sciopero della fame portato avanti da Rita Bernardini e la ripresa prevista per agosto del Satyagraha, come forma di dialogo e fiducia affinché la delega sull’Ordinamento penitenziario sia esercitata al più presto e siano soddisfatte le esigenze dei malati che hanno difficoltà ad accedere ai farmaci cannabinoidi.
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