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Si è appena conclusa alla Camera la conferenza stampa del Movimento Cinque Stelle sul caso del quotidiano “L’Ora della Calabria” – per cui si dimise il senatore Ncd da sottosegretario alle Infrastrutture del governo Renzi – e sulle vessazioni a danno dell’informazione calabrese. Sono intervenuti i parlamentari M5S Dalila Nesci, Nicola Morra e Paolo Parentela, insieme a Luciano Regolo, direttore dell’“Ora della Calabria”, le cui redazioni di Cosenza e Reggio Calabria sono occupate dallo scorso 25 aprile in segno di protesta.
Ha introdotto Nesci, che ha parlato dell’asse di potere Alfano-Scopelliti-De Rose (ministro dell’Interno, ex governatore calabrese e stampatore dell’”Ora della Calabria”), con riferimento a una volontà politica che, partendo dalla Calabria, sta cercando di oscurare il quotidiano diretto da Regolo.
La deputata ha poi illustrato casi di notizie gravemente pilotate in Calabria, a misura del Nuovo Centrodestra. Per esempio quella, infondata, data dal tg Rai della Calabria, dell’arrivo grazie ai senatori Ncd Gentile e Aiello di 20 milioni di euro per i danni dell’alluvione dell’autunno scorso in provincia di Catanzaro. Nesci – che ha raccontato della «lettera di raccomandazioni» dei vertici della Tgr Calabria al presidente del Consiglio Matteo Renzi, scritta dal segretario regionale del Pd calabrese Ernesto Magorno – ha ricordato i tanti giornalisti in Calabria intimiditi, minacciati o mortificati dal potere nella dignità e professionalità, sottolineando che «l’informazione, che il Movimento Cinque Stelle difende, è essenziale per liberare la regione dalla cultura della ‘ndrangheta e dalla cultura ‘ndranghetistica».
Morra ha evidenziato come in Calabria, purtroppo, non trovino posto le notizie sul colonialismo della ‘ndrangheta al Nord, che più facilmente vengono riportate dai tg Rai dell’Emilia o del Piemonte.
Regolo ha raccontato in dettaglio quanto sta subendo il suo quotidiano, che al momento non va in stampa e di cui è stato oscurato il sito dal liquidatore Giuseppe Bilotta, tra rivalse del potere dopo le dimissioni di Gentile da sottosegretario.
Parentela, infine, ha sintetizzato la situazione attuale della Calabria, dovuta anche a un’informazione stretta nella morsa del potere, affermando: «Terra dei diritti per pochi, dei favori per molti». Inoltre, come Morra, Regolo e Nesci, il deputato M5S ha concluso che «solo con il risveglio della Calabria, che passa da un’informazione autonoma e coraggiosa, si può riprendere l’Italia».
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