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Al Ministro dell’Interno – Per sapere – premesso che:
– l’ interrogante con atto n. 4/08647 del 20 settembre 2010 ha chiesto di avviare le procedure utili a decretare lo scioglimento del Civico Consesso di Corigliano per infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso;
– il 27 settembre 2010 è approdata nel Comune di Corigliano la Commissione d’Accesso;
– l’interrogante aveva ritenuto di dover rivolgere la richiesta a seguito dell’operazione denominata “Santa Tecla”, che in data 21 luglio 2010, su disposizione della DDA di Catanzaro, aveva portato a 67 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di presunti appartenenti e affiliati ad una pericolosa organizzazione ‘ndranghetistica con la base nell’alto Ionio cosentino, ed in particolare nella Città di Corigliano;
– fra le persone arrestate sono risultate anche Mario e Franco Straface, imprenditori e fratelli del Sindaco di Corigliano, Pasqualina Straface;
– nel mese di agosto 2010, gli imprenditori Mario e Franco Straface, fratelli del Sindaco di Corigliano, erano stati assegnati al regime di isolamento carcerario (41 bis);
– dall’inchiesta e dalle relative indagini, era emerso il ruolo dei due fratelli Straface nell’ambito dell’organizzazione malavitosa coriglianese, riuscendo ad ottenere commesse di lavori edili, ma anche sulle elezioni comunali svoltesi a Corigliano nel 2006, nonché sulle elezioni comunali del 2009 che hanno portato all’elezione nella carica di Sindaco, proprio la sorella Pasqualina Straface;
– sono emersi, altresì, contatti tra il Sindaco, Pasqualina Straface, ed un parente molto stretto di Santo Carelli, boss fondatore della consorteria ‘ndranghetista di Corigliano, oggi condannato all’ergastolo con sentenza definitiva; i contatti risalgono al periodo immediatamente precedente alle ultime elezioni comunali del 2009 e rivelano, tra l’altro, una raccomandazione fatta dal candidato sindaco, Pasqualina Straface, al familiare del “mammasantissima”, per mantenere l’appoggio promesso alla sua candidatura, anche con l’inserimento di un altro parente nelle sue liste, garantendo in cambio il mantenimento per se stessa della delega alla pesca (garanzia poi mantenuta) e tranquillizzando così tutta la marineria coriglianese, storicamente controllata proprio dalla famiglia Carelli;
– negli ultimi giorni del mese di agosto 2010, anche il Sindaco di Corigliano, Pasqualina Straface, i cui due fratelli Mario e Franco, rimangono sottoposti al regime del 41 – bis, è stata iscritta nel registro degli indagati per concorso esterno in associazione mafiosa;
– a tutt’oggi, dopo ben 5 mesi, all’interrogante sembra davvero ingiustificabile il silenzio calato sull’esito della Commissione d’Accesso;
– la lotta alla ‘ndrangheta non può consistere solo nella repressione dell’anima “nera” o nell’attacco ai patrimoni illeciti, occorre abbattere anche quei legami tra politica e crimine impedendo a quest’ultimo di accedere nelle Istituzioni:
– i motivi per i quali a tutt’oggi, dopo ben 5 mesi dell’insediamento della Commissione d’accesso, il Comune di Corigliano (CS) non sia stato ancora sciolto per infiltrazione mafiosa.
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