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Giovanni Maiolo, attivista per i diritti dei migranti e già consigliere comunale di Caulonia, da ieri è in sciopero della fame per protestare contro le politiche razziste e xenofobe del governo Berlusconi e lo scempio dei diritti umani a Lampedusa. Una scelta radicale e coraggiosa, che fa seguito a quella intrapresa dal siciliano Giacomo Sferlazzo.
Esprimo la mia solidarietà ad entrambi e tutto lo sdegno nei confronti della linea di condotta attuata dal governo italiano che, ancora una volta fomentato dalla Lega di Bossi, sta rifiutando l’accoglienza alle sorelle e i fratelli nordafricani in fuga da guerre civili e repressioni.
Non posso, infine, non sottolineare l’atteggiamento positivo e controcorrente manifestato dai sindaci della Locride, in primis Lucano (Riace) e Ammendolia (Caulonia), che – memori della tragedia dell’emigrazione vissuta in prima persona da noi calabresi e meridionali – si stanno facendo portavoce di un modello sociale inclusivo e solidale: l’esatto opposto delle guerre tra poveri e del “si salvi chi può” auspicati dalle destre e i razzisti padani in camicia verde.
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