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«In Calabria continuano gli abusi di palazzo».
Lo dice la deputata M5S Dalila Nesci a proposito della nomina, da parte della giunta regionale calabrese, di Luca Mannarino quale nuovo presidente di Fincalabra.
Prosegue la parlamentare Cinque Stelle: «La giunta regionale ha nominato il tesoriere di Forza Italia, che, secondo quanto scritto dall’ufficio di presidenza del Consiglio calabrese, non aveva affatto i requisiti necessari per l’incarico. Questo significa che la logica degli ‘accorduni’ e la violazione delle regole proseguono, nell’indifferenza e nel silenzio generale».
La deputata sottolinea: «Mannarino dovrà sostituire Umberto De Rose, l’imprenditore cosentino che non ha restituito oltre sei milioni di euro alla Regione Calabria, vicenda per cui si attendono interventi della magistratura e del vertice del dipartimento regionale per le attività produttive, quel Pasquale Monea che avrebbe un passato nella Guardia di Finanza».
Nesci conclude: «La verità, dunque, è che in Calabria tutto è possibile, tutto è sovvertito, tutto è permesso, purché serva ai compromessi politici e alla tenuta del sistema».
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