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«Quello di cui è stato vittima il giornalista Emiliano Morrone è un atto intimidatorio vergognoso, un avvertimento chiaro e pericoloso. Ecco perché, ora più che mai, esprimiamo viva solidarietà e assoluta vicinanza a chi, in questi anni, ha dimostrato di avere sempre la schiena dritta».
Forti le parole dei parlamentari M5S Dalila Nesci e Nicola Morra, i quali aggiungono: «Questa mattina Morrone ha trovato la sua macchina sfregiata, con il vetro del parabrezza letteralmente tagliato. Non è la prima volta che il giornalista, sempre in prima linea nel denunciare soprusi e violenze del potere, politico e criminale, viene preso di mira. È ora di dire basta, di reagire e di denunciare pubblicamente».
Questo gesto vandalico, secondo i parlamentari e lo stesso Morrone, non è certamente un caso isolato ma sarebbe da ricondurre al dibattito svolto solo pochi giorni fa proprio a San Giovanni in Fiore, “Bavagli e cinghiali”, nel corso del quale è stata denunciata, con documenti e fatti provati, l’arroganza del potere calabrese e al quale hanno partecipato lo stesso Morrone in compagnia di Nicola Morra, dell’ex direttore de L’Ora della Calabria Luciano Regolo e del legale di Assotutela Domenico Monteleone.
«In Calabria – concludono Nesci e Morra – episodi del genere sono sempre più all’ordine del giorno. È arrivato il momento di voltare pagina. E bisogna farlo insieme, cominciando dall’esprimere forte vicinanza a Emiliano. Solo così la Calabria può riemergere: cominciando a dire basta, a reagire, evitando che episodi del genere possano ripetersi. E dimostrando che la voce della verità e dell’aggregazione è più forte di qualsiasi prepotenza e atto intimidatorio».
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