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«Nel panico gli Scopelliti’s la sparano grossa per spostare l’attenzione». Lo dice la deputata M5S Dalila Nesci, a proposito della richiesta al governo, da parte della giunta regionale della Calabria, di levare l’incarico al generale della Finanza Luciano Pezzi, sub-commissario per il rientro nella sanità.
La parlamentare Cinque Stelle aggiunge: «La giunta calabrese è incompatibile con Pezzi, il quale ha chiesto un parere all’Avvocatura dello Stato sul tentativo di Giuseppe Scopelliti, supportato dallo strapagato avvocato Paolo Filippo Arillotta, abusivo in Regione, di continuare indebitamente a svolgere le funzioni di commissario per il rientro dopo la cacciata, per la legge Severino, da governatore regionale. L’Avvocatura dello Stato, sappiamo, ha mandato a casa Scopelliti, con parere condiviso dai Ministeri della Salute e dell’Economia».
«Inoltre – prosegue la deputata Cinque Stelle – Pezzi ha chiesto alla stessa Avvocatura se ora la giunta regionale possa nominare i direttori delle aziende sanitarie, laddove il solito Arillotta si è espresso favorevolmente, sostenuto pure da un costoso parere esterno, pagato dai cittadini calabresi. A riguardo l’Avvocatura ha dichiarato, condividendo con i ministeri della Salute e dell’Economia, che la giunta non può nominare, contrariamente a quanto sta facendo».
«Ricordo poi – continua la parlamentare M5S – che Pezzi ha bloccato la nomina di un soggetto senza requisiti di legge a direttore generale dell’Asp di Cosenza e ha chiesto la revoca della delibera degli Scopelliti’s con cui è stato fatto dg dell’ao Mater Domini di Catanzaro il dottor Antonio Belcastro, il dirigente ‘dei topini’ di Report».
Conclude Nesci: «Pezzi ha chiesto la rimozione del dg dell’azienda ospedaliera di Cosenza perché rinviato a giudizio per un reato dannoso per l’azienda stessa, cioè una parcella gonfiata data a un avvocato esterno suo conoscente. Il generale ha fatto il suo dovere, ecco perché gli Scopelliti’s, pieni di conflitti e di arroganza, non lo vogliono tra i piedi. Interrogherò in proposito il governo Renzi».
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