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«L’Asp di Reggio Calabria paga 600 euro al giorno per una consulenza, ma non trova i soldi per assicurare a un giovane disabile la permanenza in un centro delle Marche, che lo assiste da una vita».
Lo denuncia la deputata M5s Dalila Nesci, che aggiunge: «Il disabile si chiama Domenico Larosa, non ha protettori e ha il merito d’aver voluto vivere a tutti i costi, nonostante le gravi complicanze dopo la nascita in un ospedale calabrese».
«La vicenda di Domenico – incalza la parlamentare – è emblematica di una sanità disumana, sprofondata nelle contraddizioni, preoccupata solo dei conti, cieca sulla riduzione degli sprechi veri e violenta contro i più deboli». «Nessuna ragione – rimarca la parlamentare M5s – può consentire alla burocrazia di colpire ancora una volta Domenico, che nel suo caso ha avuto la sfortuna di nascere in Calabria.
Oggi, nonostante i miei richiami alle autorità sanitarie di competenza, l’Asp di Reggio Calabria condanna il disabile a trasferirsi in una rsa nella provincia reggina, struttura ben diversa da quella in cui il giovane è finora stato seguito nelle Marche».
«Ho scritto al governatore regionale – conclude Nesci – e al suo vice, perché intervengano duramente, affinché prevalga il buon senso. Ai nostri legali ho chiesto di valutare le azioni utili a tutelare in ogni sede i diritti di una persona cui l’art. 3 della Costituzione garantisce la rimozione degli ostacoli al pieno sviluppo. Mi rivolgerò anche al capo dello Stato perché finisca questa assurda ingiustizia, che spero raccontino tutti gli organi di stampa».
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