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Nei giorni scorsi se n’è andato in punta di piedi Franco Pennestrì, un grande amico e un grande compagno. Ha scelto di lasciarci in silenzio e senza clamore, coerente fino all’ultimo, con la sua vita vissuta sempre all’insegna della modestia e della semplicità.
E’ stato colpito da un male terribile contro cui ha lottato con coraggio e forza d’animo per tanti anni ma che alla fine lo ha sottratto prematuramente ai suoi cari e a tutti noi.
Franco proveniva da una famiglia umile e aveva iniziato a lavorare prestissimo come falegname ebanista, spostandosi dall’Italia alla Germania.
Era poi tornato in Italia e nel novembre 1972 fu assunto presso le O.ME.CA. di Reggio Calabria come operaio metalmeccanico.
Sin da giovanissimo si iscrisse alla FGCI di Reggio Calabria, proseguendo la sua militanza politica nel Partito Comunista Italiano.
Alle OMECA si iscrisse alla FIOM-CGIL, battendosi in prima linea per la difesa dei diritti dei lavoratori. Fu subito apprezzato e stimato per le sue doti tant’ è che fu eletto Segretario della FIOM-CGIL, per il suo attivismo nell’organizzazione delle lotte e per la sua capacità di conquistare sempre nuovi militanti. Leale con i compagni di partito ed affidabile amico dei colleghi lavoratori.
Per queste sue qualità nei primi anni ‘80 fu candidato nelle liste del PCI alle elezioni comunali e fu eletto Consigliere Comunale di Reggio Calabria. Fu una grande conquista perché non era assolutamente facile per un operaio entrare nel Consiglio Comunale. Allora c’era un altro modo di fare politica e , soprattutto, c’era un grande partito come il PCI che era capace di fare scelte importanti e di rottura sociale. In quel periodo ero Segretario della Sezione PCI “Ciccio Morabito” di Sbarre e mi sono fortemente impegnato per sostenere la candidatura di Franco al Comune che alla fine fu coronata da successo.
Nel suo impegno politico Franco Pennestrì ha sempre unito alla rigorosa osservanza della disciplina di partito, l’appassionato entusiasmo di chi – innamorato degli ideali di giustizia e di uguaglianza – è capace di coinvolgere e contagiare tutti coloro che lo circondano.
Schivo e riservato nel mantenersi lontano da formali protagonismi e da ogni eccesso, ha avuto la grandezza e la straordinaria eleganza degli uomini semplici ed illuminati, più preoccupati di essere utili agli altri che di esaltare sé stessi.
Ha sempre riservato una parte speciale del suo cuore a coloro che hanno meritato la sua stima e la sua ammirazione.
Ci lascia un protagonista della vita cittadina, un compagno straordinario, un padre esemplare. I comunisti e i democratici reggini non lo dimenticheranno.
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