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“FASCISTI RIPULITI, COME LA LEGA NORD SDOGANA I FASCISTI DEL NUOVO MILLENNIO”
È stato questo il tema della partecipata assemblea di venerdì 28 febbraio al Parco Peppino Impastato organizzata dal collettivo Casarossa40. Ospite privilegiato è stato Saverio Ferrari, giornalista e scrittore che da anni ormai si occupa di studiare il fenomeno delle organizzazioni neofasciste in Italia e non solo e che attraverso l’Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre, con cui Ferrari collabora, offre uno strumento di analisi e di informazione prezioso.
L’assemblea ha visto la ricostruzione e l’analisi del fenomeno che vede appunto le formazioni di estrema destra Casapound e Forza Nuova convergere e coagularsi intorno alla Lega di Matteo Salvini. Lamezia da questo punto di vista, rappresenta una sorta di laboratorio, essendo stato uno fra i primi territori del sud a registrare questa unione, insieme a realtà partitiche presenti sul territorio (come il MTL).
Operazione di pulizia si diceva, nel tentativo di proporsi quali formazioni democratiche di destra sociale e soprattutto di organizzazione rivoluzionarie e antistitemiche: emblematico il tentativo di appropriarsi di “figure” rivoluzionarie che storicamente sono patrimonio della sinistra rivoluzionaria (CHE GUEVARA su tutti).
Tentativo che però ad una analisi anche solo un po’ più approfondita, non nasconde il carattere profondamente xenofobo, intollerante e razzista (che spesso sfocia in violenza e le ultime aggressioni registrate a Cremona e Milano ai danni di attivisti dei centri sociali lo confermano) delle organizzazioni le quali si rifanno in maniera per niente velata al fascismo quando non direttamente al nazismo.
Anche i riferimenti iconografici non sono da meno. Forza Nuova ha come riferimento storico le Guardie di Ferro rumene, organizzazione nazista e collaborazionista che si macchio di atroci crimini durante la seconda guerra mondiale. Non a caso la sezione lametina è intitolata a Corneliu Zelea Codreanu Guardia di Ferro della prima ora. O ancora la sede di Casapound di Cremona è intitolata STOCCAFISSO: nel “ventennio” infatti quando una ordinanza del re rese illegale il manganello gli squadristi usarono lo stoccafisso essiccato ugualmente duro e offensivo.
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