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Questa volta è stata Milena Gabanelli, con un servizio del noto programma di Raitre,“Report”, a infliggere un duro colpo all’immagine “cettolaqualunquista” della politica calabrese.
Una impietosa fotografia di una situazione a cui non dovremmo mai abituarci, dominata da noti personaggi che ci riprovano a candidarsi e a farsi eleggere, nonostante il loro discutibile e imbarazzante operato politico. Uno degli europarlamentari ricandidati che risulta essere andato di meno al Parlamento europeo è Gino Trematerra (UDC). Per andare in Europa ha lasciato un comune (Acri, di cui era sindaco) invaso dall’immondizia e in dissesto finanziario.
Alla domanda del giornalista “e quindi ci conviene rimandarla in Europa?”, risponde “basta non votarmi e non ci vado!”. I cittadini di tutta la circoscrizione meridionale dovrebbero far tesoro del suo consiglio, così come per un altro noto candidato calabrese della lista UDC-NCD, Scopelliti, governatore “sospeso” della Calabria, condannato in primo grado a sei anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici.
Dulcis in fundo, Mario Pirillo, confermato dal PD, in passato “assessore regionale in giunte di tutti i colori”, pessimo esempio di quella “rottamazione”, così tanto urlata ma mai attuata. Ad essere preso di mira è il figlio, la cui società ha ricevuto un finanziamento di quasi due miliardi di lire nel 1999, di cui fu chiesta la restituzione, mai avvenuta. Nel 2001 il padre vota a favore di una legge regionale che fa assumere alla regione con un concorso blindato 86 portaborse, tra cui il figlio.
Una laurea honoris causa in giurisprudenza rilasciata da un’università di New York, e che non avrebbe nessun valore, figura tra i titoli dell’eurocandidato Pirillo. Ma i calabresi non sono gli unici a far parlare di se. Ci sono le deroghe alle regole partitiche per i candidati come il lucano Pittella e coloro che abbandonano uno schieramento per riciclarsi in un altro.
E’ recente la notizia di Paolo Romano, presidente del consiglio regionale della Campania, arrestato con l’accusa di tentata concussione nei confronti della Asl di Caserta. Il meridione, se si vorrà intraprendere un vero percorso di cambiamento, non dovrà più fare affidamento su personaggi simili. Sono una continua offesa per chi lotta e fa sacrifici per guadagnarsi quei diritti negati e quella dignità frustrata da chi rappresenta un modo di far politica alla “Cetto Laqualunque”, senza il senso della vergogna, senza la capacità di dare buoni esempi, senza un minimo di credibilità.
Le elezioni del 25 maggio sono vicine, i cittadini possono con una semplice matita rendersi partecipi di un reale cambiamento in Europa. Perciò è a voi cittadini che mi rivolgo: non lasciamoci ingannare ancora una volta, non permettiamoglielo, il cambiamento è possibile, bisogna volerlo. Fatelo per voi e per le generazioni future.
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