Guido Ferrari (FLI): “Il Tribunale di Lamezia Terme è garanzia di giustizia e di speranza”

Guido Ferrari

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E’ carente di giustizia, oltre che di senso logico, l’accorpamento del Tribunale di Lamezia Terme a quello di Vibo Valentia. Se trovasse effettiva attuazione, avrebbe il significato di una sconfitta per tutti i cittadini lametini che vedono nel Tribunale la struttura, o meglio, il simbolo vivente e visibile della legalità e della Iustitia.

Il mio pensiero si volge, in modo particolare, ai cittadini che, soprattutto negli ultimi anni, grazie al coraggioso ed efficiente operato dell’ormai ex Procuratore Salvatore Vitiello e di altre eccellenti personalità hanno riacquistato fiducia nella lotta contro la criminalità organizzata e hanno avvertito sensibilmente, a partire dal Tribunale, una protezione avvolgente.

I criteri adottati dalla commissione ministeriale risultano in maniera lampante non adeguati e non rispondenti al caso concreto del Tribunale di Lamezia Terme, terza città della Calabria (troppo spesso dimenticata), ed alle sue esigenze.

Lamezia, infatti, non rientra nei criteri stabiliti che tengono conto del non essere capoluogo di Provincia, bacino di utenza di 363.769 abitanti; 18.094 procedimenti sopravvenuti; un organico di magistrati di 28 unità; un carico di lavoro annuo pari a 638,4/647,1 fascicoli. Si tratta di parametri che non rispecchiano la reale importanza, nell’ambito del sistema giudiziario calabrese, della città di Lamezia.

Il termine giustizia, com’è noto, deriva dal latino iustitia, che a sua volta deriva da iustus, ”giusto”, e questo da ius, “diritto, ragione”. “Ubi societas ibi ius” è una locuzione latina, che possiamo richiamare anche e soprattutto nel nostro caso specifico.  La sua traduzione letterale è “dove c’è una società (civile), lì vi è il diritto”, lì ci deve essere il diritto, aggiungo io. Il diritto parte dalla società, ne raccoglie le legittime istanze meritevoli di tutela, disciplinandone i diversi interessi e contemperandoli.

Il diritto, lo ius, nel suo operare, cerca, pertanto, di raggiungere quell’ideale di iustus, di ciò che è giusto, quella iustitia, che sta alla base della convivenza civile. La garanzia di giustizia rappresenta, in particolare, il seme da cui germoglia e cresce una città importante e strategica del panorama regionale calabrese, qual è Lamezia.

E’ necessario continuare ad alimentare il senso di giustizia che arde nei cuori e nelle coscienze dei cittadini lametini, consapevoli dell’importanza istituzionale del Tribunale e delle persone che vi operano, le quali respirano l’aria cittadina e sono capaci di coglierne le problematiche. Lamezia è una città che va vissuta giorno per giorno, è impensabile poterne risolvere i problemi senza il contatto quotidiano col territorio. I Lametini hanno bisogno di vedere battere il cuore della giustizia all’interno della loro città. Per sconfiggere la criminalità organizzata e rilanciare realmente la Calabria, non si può prescindere da una lotta costante sul territorio lametino.

Non oso, come cittadino, immaginare Piazza della Repubblica privata del suo Pilastro, non oso immaginare la città privata della sua Colonna. Niente potrebbe colmare un tale vuoto in una città che sta tornando a sperare e che vuole lottare all’insegna della legalità, della quale il Tribunale è l’ineliminabile garante.

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Author: Cristina

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