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“La possibilità che il Governo metta la fiducia sul ddl sulla riforma del processo penale smentisce quanto dichiarato giorni fa dallo stesso Matteo Renzi. Noi come Partito Radicale è dal novembre dello scorso anno, con la Marcia sull’amnistia, che abbiamo chiesto che la riforma sull’ordinamento penitenziario fosse stralciata dall’intero ddl perché l’intero disegno era ed è troppo divisivo. La soluzione da noi proposta è quella di dare alla riforma dell’ordinamento penitenziario una corsia preferenziale, e che quindi sia separato dal disegno di legge sul penale.
Mi auguro, e rivolgo un appello al Governo e al Ministro della Giustizia Andrea Orlando, affinché non si porti a compimento questo atto di arroganza”.
Lo afferma Rita Bernardini al diciannovesimo giorno di sciopero della fame e alla guida, insieme a Sergio D’Elia, della Carovana per la Giustizia oggi a Palmi, nella piana di Gioia Tauro.
“Tutte le parti interessate, dall’Associazione Nazionale Magistrati all’Unione delle Camere Penali – prosegue – hanno manifestato criticità verso l’intero ddl, ma tutte si sono ritrovate d’accordo nello stralcio dell’ordinamento penitenziario che riporta la pena detentiva ai livelli costituzionali dell’articolo 27. Perché compiere questo atto, ripeto di assoluta arroganza, adesso che mancano pochi mesi alla fine della legislatura? Portiamo, invece, a casa una cosa buona e condivisa.
Chiedo al Governo e al Ministro di non dare questo schiaffo ai cittadini, e lo dico con lo spirito della non violenza che mi vede al diciannovesimo giorno di sciopero della fame”.
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