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Nella città di Gioia Tauro dopo la lunga gestione commissariale resasi necessaria per le presunte infiltrazioni mafiose nella vita amministrativa, si tornerà alle urne nella prossima primavera per ripristinare in questa importante cittadina della Piana, un governo eletto democraticamente dai cittadini. La crisi economica che sta attraversando il porto di Gioia e in generale tutta l’area industriale,dove oltre ai 400 dipendenti messi in cassa integrazione dalla Contship, si registrano serie criticità in molte imprese che negli anni novanta si sono insediate in quel territorio, ci deve portare a fare alcune considerazioni che non si possono solo limitare ad esprimere una scontata solidarietà ai tanti giovani che rischiano il posto di lavoro in queste ore o dimostrare vicinanza ai tanti disoccupati che infoltiscono le liste dei senza lavoro nella nostra provincia. A Gioia Tauro quello che in questi anni di vita del Porto è mancata, è stata una seria progettualità di sviluppo organico del tessuto produttivo. Più volte in questi anni si sono alzate voci mai raccolte di preoccupazione per il futuro del Porto. I sindacati, le imprese e i lavoratori spesso hanno evidenziato lo stato di precarietà che stava attraversando il più importante porto del Mediterraneo. E bene hanno fatto in questi anni le associazioni sindacali di categoria a denunciare una inadeguata attenzione da parte del governo nazionale alle problematiche riguardanti il Porto stesso; oggi anche in considerazione dell’ulteriore aggravarsi del calo di attività del Porto di Gioia Tauro non è più differibile un tavolo di confronto con il governo nazionale che metta la più importante risorsa economica che la Calabria oggi ospita, nelle condizioni di concorrere alla pari con gli altri scali dell’Europa del sud. La difesa del tessuto economico deve passare attraverso il superamento delle sole attività transhipment che oggi rappresentano la quasi totalità delle operazioni che si sviluppano dentro il porto, per pervenire ad un hub di servizi a ciclo completo, con un sistema polifunzionale all’avanguardia che deve passare attraverso il completamento delle infrastrutture portuali e con l’istituzione di una zona franca produttiva e l’accelerazione dell’ intermodalità mare – ferro, già prevista da un accordo di programma tra lo Stato e Trenitalia. Le elezioni comunali rappresentano un momento importante per riannodare le fila di un percorso politico che si è bruscamente interrotto nei mesi scorsi. La vita amministrativa in un contesto così gravemente colpito da una forte recessione economica, non può essere lasciata all’iniziativa dei singoli o di associazioni che non hanno riferimenti nazionali e che da sole non possono incidere positivamente sulla risoluzione dei tanti problemi che gravano in quell’area. Oggi è opportuno trovare una sintesi politica tra i partiti presenti a Gioia in modo da prospettare ai cittadini al momento del voto della prossima primavera, un raggruppamento che sia in grado, con un riscatto di orgoglio, di far rinascere la fiducia nelle Istituzioni e la speranza che una altra stagione di sviluppo è possibile per Gioia e per tutta la Piana. L’Udc è pronta a raccogliere la sfida, rendendosi disponibile fin da adesso a partecipare con i propri uomini e con un programma condiviso ad un tavolo di confronto dove a prevalere non devono essere le istanze dei singoli, ma gli interessi della comunità gioiese.
Dott. Paolo Roberto Mallamaci
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