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Occorre un grande piano di messa in sicurezza della zona nord della città di Reggio Calabria, un piano che rimetta al centro delle politiche di salvaguardia e tutela del territorio i quartieri di Archi, Gallico, Catona, Arghillà, Villa San Giuseppe, Pettogallico, Salice, Rosali, Diminniti e Sambatello, altrimenti alla prossima alluvione rischiamo di piangere altre vite inermi.
E’ quanto ha dichiarato Massimo Gallo, responsabile provinciale organizzativo del Partito dei Comunisti Italiani e già consigliere della ex “X Delegazione Municipale” di Reggio Calabria, a margine del corteo organizzato dalle Circoscrizioni Muncipali di Gallico e Catona per esprimere vicinanza, solidarietà e cordoglio alla famiglia di Antonio Laganà, la cui vita è stata spezzata da una frana durante l’alluvione dello scorso primo marzo.
Diciamo basta, ha continuato Gallo, alla devastazione dei nostri territori, ad un politica fatta di speculazioni edilizie, di deturpazione delle nostre colline, fanno bene i rappresentanti circoscrizionali e i cittadini, oggi presenti a centinaia, a chiedere interventi definitivi e duraturi nel tempo.
La verità, purtroppo, ha continuato Massimo Gallo è una sola: in otto anni di amministrazione targata PdL e guidata dall’ex Sindaco, oggi governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, non si fatto nulla o quasi per programmare o chiedere interventi che salvaguardino il territorio e l’incolumità delle popolazioni e i risultati disastrosi sono sotto gli occhi di tutti.
Dalla città policentrica, ha concluso Massimo Gallo, di Italo Falcomatà si è passati, ahimè, alla città “Franacentrica” di Peppe Scopelliti e di Peppe Raffa.
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