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«Recentissimo, l’allegato alla deliberazione n. 39 dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale della Calabria dimostra quanto la politica calabrese sia largamente cieca, complice e sfacciata».
Lo dichiara la deputata M5S Dalila Nesci, che aggiunge: «Si tratta dell’elenco dei candidati alla presidenza di Fincalabra, con cinque pareri di merito, tra cui quello di compatibilità, espressi per la nomina del successore di Umberto De Rose. A sorpresa compare lo stesso De Rose, che ha tutti i pareri positivi e nessun rilievo, nonostante sia indagato per violenza privata circa la vicenda del quotidiano ‘L’Ora della Calabria’ e sia sotto inchiesta per consulenze affidate in Fincalabra a Lory e Andrea Gentile, figli del senatore Ncd Tonino».
«Inoltre – prosegue la parlamentare Cinque Stelle – De Rose è il fautore delle lettere di licenziamento inviate ai 132 dipendenti di Calabria IT, che per legge dovevano essere assorbiti in Fincalabra. Questa è una squallida storia di calcoli politici e vendette interne al partito di Alfano, a scapito dei lavoratori».
Nesci conclude: «Francesco Talarico, presidente del Consiglio regionale, dia immediate spiegazioni e risposte. Gli ricordo d’aver presentato due interrogazioni alla Camera su casi relativi a De Rose, una per i milioni pubblici che prese senza assumere le previste unità di personale, l’altra sul mancato assorbimento in Fincalabra dei lavoratori di Calabria IT. Fincalabra dovrà avere un presidente lontanissimo dai giochi di potere, che blocchi anzitutto il licenziamento dei lavoratori di Calabria IT».
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