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Il Comitato DDL Reggio Calabria (Democrazia Diritti e Libertà) ha incontrato nella sede di Reggio Calabria i rappresentanti dei Comitati popolari. Nati a difesa della Città Metropolitana, della Regione e del “Mezzogiorno”. La riunione ha avuto come scopo quello di preservare i diritti all’identità e all’immagine. Ma anche di garantire parità di trattamento nell’applicazione della Costituzione e delle leggi della Repubblica. A partire dall’art. 3.
DDL Reggio Calabria – Il confronto
Molti i presenti in occasione del comitato DDL Reggio Calabria. Tra loro Pierpaolo Zavettieri (Consigliere Metropolitano), Franco Crinò (già Senatore della Repubblica). Ed ancora Ilario Ammendolia (Giornalista), Mimmo Gangemi (Scrittore e giornalista), Andrea Cuzzocrea (Imprenditore). Tanti anche in rappresentanza dei Comitati DDL, “22 Ottobre”, “Imprenditori Reggini”, e “Per lo Stato di Diritto e la Giustizia Giusta”. Necessario, secondo il parere dei presenti, uno stretto coordinamento che superi la distinzione degli attuali gruppi costituiti. La speranza inoltre si concentra nella formazione di un unico soggetto che possa portare a termine gli obiettivi prefissati. Altro tema trattato è stato quello riguardante l’articolo di Goffredo Buccini apparso sul Corriere della Sera. Ritenuto gravemente diffamatorio e fallace. I presenti si sono pronunciati a favore di una querela da parte dei sindaci bollati come “para-mafiosi”. Con richiesta di un congruo risarcimento dei danni morali e di immagine. Si sono dichiarati disponibili a costituirsi parte civile.
Percorso delle attività del DDL Reggio Calabria
Il primo passo mosso dal “DDL” è stato il convegno tenutosi in occasione della nascita del Comitato, il 10 giugno di quest’anno. Sono poi seguite una serie di iniziative sul territorio metropolitano. Ma solo dopo lo scioglimento di cinque comuni della Calabria molte coscienze si stanno svegliando. Contribuendo al rafforzamento di un adeguato movimento di opinione a sostegno dei gruppi sopra menzionati. Consentendo l’organizzazione di due grandi manifestazioni a Siderno e a Reggio Calabria. Queste, accanto all’iniziativa dei 51 Sindaci della Città Metropolitana, hanno posto le basi per un’azione comune e più incisiva sui grandi temi del Mezzogiorno e della Calabria. Temi spariti dall’agenda del governo e delle forze politiche tutte. Unitamente alla legislazione speciale di natura interdittiva e repressiva applicata alle aree meridionali.
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