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Festa Tricolore 2010: l’entusiasmo di quei giorni sfugge alla percezione di chi non ha respirato fisicamente l’atmosfera che di giorno in giorno si riscaldava per l’avvicinarsi di quella fatidica domenica a chiusura della quale il Presidente della Camera Gianfranco Fini lanciò il suo messaggio a quanti erano giunti da ogni parte d’Italia, uniti dal meraviglioso progetto politico che era quello di Generazione Italia.
Un popolo di sognatori, nel senso più positivo del termine, di quei sognatori cioè che non sognano in posizione orizzontale sul proprio letto in attesa che qualcosa si realizzi, ma di quei sognatori che sono pronti a rimboccarsi le maniche per dare un concreto contributo alla costruzione di un nuovo Paese, per il bene del Paese, della sua gente, dei propri giovani e del loro futuro.
Il contatto diretto e spontaneo tra i parlamentari che avevano aderito e la gente comune che affluiva quotidianamente agli stand e ai gazebo di Mirabello per ascoltare direttamente quel messaggio dirompente di andare verso un nuovo modello politico, partecipato direttamente dalla base, deciso democraticamente dagli iscritti, di rianimazione di quei valori in via di estinzione, di abbattimento del berlusconismo quale fenomeno degradante della nostra società.
La gente ascoltava e condivideva appassionatamente i punti di vista e le idee e stringeva amicizia con i convenuti, perché uniti da un intento comune: la realizzazione di una nuova Italia e di una nuova Politica fatta per gli italiani per bene e soprattutto per coloro che in Generazione Italia confidavano quale certezza che come una fenicie, l’Italia potesse risorgere dalle proprie ceneri.
E domenica 12 settembre alle 18,00 l’intervento del Presidente Gianfranco Fini, la sua tensione che si faceva promotrice di un coinvolgimento emozionale di tutti i presenti, in piedi da ore per ascoltare le sue parole, il loro educato silenzio per non perdere nessun cenno del discorso, nessuna sfumatura, nessuna allusione. Un’autentica apoteosi del nostro leader quei giorni che, indubbiamente, hanno dato l’idea più tangibile delle potenzialità di quella forza emergente rappresentata da Generazione Italia e dal suo popolo.
Ad un anno da allora siamo di ritorno in quei luoghi che oggi in molti di noi evocano una leggera nostalgia! La nostalgia per coloro che non ci saranno e che hanno condiviso le prime battute del nostro movimento, che hanno contribuito alla creazione di una struttura di partito, che hanno vissuto l’ansia di un destino incerto e che l’anno scorso e nei momenti salienti e successivi erano insieme a noi.
Ma forse è normale che qualcosa si perda per strada quando un percorso deve condurre molto lontano; che ci sia qualche ritiro è fisiologico e naturale! L’importante è non perdere di vista il filo conduttore che lega eticamente il partito alla sua base, che non si venga mai meno a quei valori scritti a Bastia Umbra in un manifesto che abbiamo chiamato Manifesto dei Valori di Futuro e Libertà per l’Italia che ogni circolo ha affisso sulla sua parete principale come a dichiarare “noi siamo diversi, siamo i Futuristi”.
In un anno, di cammino ne abbiamo fatto.
In febbraio la nascita formale di Futuro e Libertà e già in luglio la prima convention del Terzo Polo dove è stata confermata una linea comune dai leader dell’aggregazione politica che in FLI e Fini vede i veri generatori di novità.
Alla luce di queste importanti tappe e circostanze che hanno segnato questo primo semestre di vita del partito, quale sarà il clima che si respirerà a Mirabello? Sarà diverso per quanti oggi assumono ruoli di partito? Ci governerà quella stessa spontaneità dell’anno scorso? Dominerà quello stesso orgoglio di essere ognuno di noi nota costitutiva di una nuova melodia della politica?
In alcuni momenti ci è sembrato che i Futuristi avessero smarrito quello smalto iniziale, quell’entusiasmo che proveniva dal convincimento che uniti e compatti si poteva arrivare ovunque e, probabilmente, non è del tutto infondato!
Ogni volta che un nostro parlamentare se ne tornava tra le fila del PDL, era sgomento per tutti, da Fini all’ultimo degli iscritti; I risultati elettorali, dai quali nessuno poteva attendersi allori per ovvi motivi, una ulteriore falla che ha creato debolezza intorno al partito; Le casistiche territoriali, i problemi di casa propria, i personaggi di casa propria, tutti fattori che hanno fatto perdere un po’ di quell’entusiasmo che avevamo l’obbligo di mantenere vivo in ognuno di noi, perché solo con l’entusiasmo si ha la capacità di coinvolgimento e la capacità di superare gli ostacoli che si presentano strada facendo.
Quindi più che immaginare come sarà la Festa Tricolore 2011, vogliamo esprimere quali sono le aspettative del Coordinamento delle Donne di Futuro e Libertà Calabria da questo importante rendez vous settembrino:
Che il ritrovarsi tutti insieme a Mirabello al seguito dell’On. Angela Napoli la nostra Coordinatrice Regionale – il nostro ‘Faro’ e indiscusso e indiscutibile punto di riferimento – con gli altri parlamentari, con il Presidente Fini, con i giovani di Generazione Futuro e con tutti quegli iscritti che parteciperanno all’evento, possa accendere nuovamente quella fiamma di passione affievolitasi nel corso di questo anno e che il Presidente Fini riesca, come sempre ha fatto, a iniettarci energia e stimoli sufficienti a ritrovare la nostra grinta iniziale.
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